“Contro il capitalismo colonizzatore, avanziamo verso la liberazione ”

“Contro il capitalismo colonizzatore, avanziamo verso la liberazione” e’ il titolo del discorso, che riporto qui di seguito, e che ha concluso la manifestazione.
Mari mari pu peñi, pu lamgen, pu wenüy. Fewla piaiñ taiñ rakiduam:
..Ogni giorno si ascolta con piú forza: il capitalismo e’ il problema! perché questo sistema non fa che portare piu’ morti, piú disuguaglianza e dominazione. Perché mentre in poche mani si concentra il potere economico delle imprese di legname, dell’energia, delle banche, delle universitá, delle miniere nelle nostre mani si concentra solo l’amarezza di una vita convertita in mercanzia. I ricchi che sono gli stessi che ci governano, hanno accumulato le loro ricchezze attraverso l’occupazione e lo sfruttamento delle nostre terre impedendoci la libera determinazione come Popolo Mapuche.

Il sistema capitalista, che e’ in carne ed ossa la classe impresariale e politica del paese, ci costringe ad una condizione coloniale, non ci permette - attraverso la violenza – la autonomia che come popolo indigeno ci corrisponde. Preferisce mostrarci come oggetto folclorico e non come attori politici con diritti collettivi. Oggi, il neoliberalismo ci parla di multicultura, che passa ad essere un nuovo tipo di oppressione quando si limita a valorizzare elementi culturali usandoli come feticci della tolleranza e non ci permette di entrare a discutere la struttura del sistema politico ed economico. Veniamo identificati e si parla della nostra cultura, peró quando questa identitá e questa cultura esige diritti politici solo ci viene data, in risposta, repressione. In questo senso il nostro orizzonte non e’ solo questionare lo Stato quanto il sistema economico che lo mantiene. (...) Mapuche, cileni e altri popoli soffriamo le conseguenze di un sistema che pretende convertire tutto in mercanzia impedendo il diffondersi di esperinze di solidarietá e autogestione, che sono la base per la costruzione di societá distinte. (...) Gli studenti cileni, insieme ai Mapuche hanno dato mostra, da piu’ di 5 mesi, che la logica del mercato deve essere messa in discussione. Peró come responde il governo di turno? Nell’ unica forma che conosce: reprimendo...(...) La repressione picchia forte e in forme differenti. Lo sanno bene le nostre comunitá che vivono in uno stato di militarizzazione che ogni giorno devono convivere con le forze dell’ordine. Lo sanno bene i nostri fratelli incarcerati accusati di essere terroristi. Fortunamtamente varie accuse cadono, mostrando la loro inconsistenza, come e’ accaduto con il peñi Tralcal y Waikilao o i fratelli del “Caso Bomba”. (...)
Pu peñi pu lamngen, anche se stiamo lontani dal nostro Wallmapu (nazione Mapuche) possiamo lottare per i nostri diritti. La lotta e di ciascuno di noi. Abbiamo voce. Abbiamo la forza, abbiamo davanti a noi la sfida dell’Unitá e la speranza che presto il nostro popolo ritrovi la sospirata libertá.
Organización Meli Wixan Mapu