AMORPHIS - Tales from the Thousand Lakes

Postato in Il Pozzo dei Dannati

Scritto da: orso

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(Relapse records 1994)

 

Ho deciso di recensire quelli che secondo me sono i masterpieces del panorama musicale estremo (death/black metal) per avvicinare quanti di voi non mastichino molto o addirittura non conoscano affatto tale genere.

 

Il mio primo hail va ai finlandesi Amorphis, band nata nei primi anni 90 che con il secondo album Tales from the Thousand Lakes apporta un notevole cambiamento alla corrente death metal scandinava unendo parti melodiche, parti death metal e parti folk. Questo nuovo sound, ricco di contaminazioni e sperimentazioni valse la definizione di gruppo progressive death\folk metal.

 

Al primo ascolto e per tutti i 40 minuti del disco non potete non lasciarvi trasportare nelle lande desolate, nei luoghi gelidi ma ricchi di epicità raccontati nell'album più introspettivo della band finnica che raggiunge un livello artistico purtroppo mai più raggiunto dagli stessi. A partire dalla struggente intro Thousand Lakes, si intrecciano riffs straordinari che talvolta richiamano melodie mediorientali a cantati growl che ne mettono in risalto la delicatezza e la melancolia, fino ad arrivare a cavalcate epiche per poi ricadere in angoscianti e strazianti intramezzi doom.

Da notare che i testi dell'albulm sono basati sul mito finnico del poema epico Kalevala (Kalevala  significa letteralmente "Terra di Kaleva", ossia la Finlandia: Kaleva  è infatti il nome del mitico progenitore e patriarca della stirpe finnica. Il Kaleva è dunque l'epopea  nazionale finlandese). Se vi può interessare cito la traduzione del pezzo più rappresentativo del disco e consiglio la lettura dell'intera opera.

 

Black Winter Day (Oscuro Giorno D'Inverno)

Questo è come sentono i fortunati
come pensano i benedetti
Come un'alba in primavera
il sole in una mattina di primavera
Come l'orlo piatto di una nuvola
Come una scura notte in autunno
Ma come mi sento
nel mio scuro profondo?
Una oscura giornata invernale
No, più scura di questa
Più tenebrosa che una notte autunnale.


Va presa in considerazione anche l'importanza dell'art work che richiama fedelmente il contenuto del disco. Ogni cosa in più sarebbe superflua per descrivere questo capolavoro, quindi ascoltare per credere.