THE ELYSIAN FIELDS - Suffering G.O.D. Almighty

Postato in Il Pozzo dei Dannati

Scritto da: franz

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(Black Lotus Records/Audioglobe, 2005)

Sono felice, sono felice perchè sono qui a parlarvi del ritorno di uno dei gruppi storici della scena greca, che ho seguito fin dal suo esordio, “Adelain”, datato 1995. Si tratta degli Elysian Fields che, dopo quattro anni di silenzio dall’ultimo “12 Ablaze”, ci propongono questo nuovo “Suffering G.O.D. Almighty”. L’album riparte da quello Swedish death metal tanto caro alla band (un ipotetico mix tra gli ultimi Dark Tranquillity e i Dissection), arricchendolo però, delle classiche atmosfere tipiche del metal greco (Rotting Christ docet) e di una componente “techno-elettronica” fino ad ora mai preponderante nell’economia dei dischi del trio ellenico. Ora invece, gli interventi del synth di Michael divengono quasi l’elemento portante dell’intero album: il sound diventa ancora più accattivante, non fosse per la solita produzione non proprio eccellente della label ateniese, che non esalta del tutto la musica dei nostri. Ad ogni modo, i nove brani che costituiscono questo lavoro, scorrono via che è un piacere, alternando come sempre momenti più tirati, con chitarre che costruiscono trame fantasiose ed esplosive (che ricordano i nostrani Edenshade), ad altri più cadenzati, dove sono gli arrangiamenti elettronici a farla da padrone; i momenti death-doom si sono notevolmente ridotti rispetto al passato. Gli Elysian Fields sono maturati in questi anni e lo dimostrano gli spunti originali ed intelligenti che costellano questo nuovo disco. I vecchi fan della band non rimarranno sicuramente sorpresi di fronte alla classe e all’eleganza del combo ellenico, capace di stupirci in continuazione, alternando montagne di riff, breaks acustici, parti sinfoniche e semplici tastiere, capaci però, di creare raffinate atmosfere al limite del prog. Se proprio devo trovare un difetto a questo “Suffering G.O.D. Almighty” è l’assenza di un batterista di ruolo, sostituito dall’artificiale e freddo programming di Michael. La band è riuscita finalmente a fare il balzo di qualità che meritava e con quest’album potrà sicuramente togliersi delle soddisfazioni. Fatelo vostro e non ve ne pentirete...

Voto: 85