MYTHOLOGICAL COLD TOWERS - The Vanished Pantheon
Somber Music, 2005
Death Doooooooommmmmmm d'annata... ecco cosa ci prepariamo ad ascoltare, quando mettiamo nel lettore cd, "The Vanished Pantheon", ultimo lavoro dei brasiliani Mythological Cold Towers. Già autori di due buoni album di musica oscura e sofferente, il sestetto sudamericano sforna questo nuovo e intrigante cd, un avventuroso viaggio nei meandri del death doom melodico, attraverso cinque lunghe e ossessive tracce. Ad aprire il disco ci pensa "When the Solstice Reaches the Apogee", mid tempos di quasi dieci minuti che non può non richiamare alla mente i Paradise Lost degli esordi ("Lost Paradise", per intenderci), così come pure i primordiali lavori di My Dying Bride e Katatonia. I M.C.T. sono bravi però a non essere di un lugubre fine a se stesso, giocano con i loro strumenti: nei successivi brani, le tastiere creano gelide atmosfere invernali, oltre a echeggiare, in taluni passaggi, cenni di fantasy black (Bal-Sagoth docet); le chitarre, imbevute di un feeling bellicoso, ricamano melodie apocalittiche, epiche e malinconiche. La voce di Samej prorompe con tutta la sua rabbia in un cantato profondo, che talvolta sfocia in un growl ostico, sorretto dalle pesantissime ritmiche che contraddistinguono questo disco. Una potente produzione esalta i suoni di "The Vanished Pantheon", album che sembra concepito più da un gruppo del nord Europa, anzichè da una band sudamericana. Nei solchi dell'album, trasuda la passione di questi ragazzi per le melodie nordiche, per la musica sinfonica (bellissima "Ancestral Solar Emblem"), l'amore per band quali Enslaved, Primordial, Bal-Sagoth e Arcane Sun. I M.C.T. sono stati bravi a concepire un album in grado di miscelare cosi bene, suoni derivanti da un passato mai dimenticato, a sonorità più moderne e accattivanti. Bravi, ma c'è ancora da lavorare sodo per gridare al miracolo...
VOTO: 70