AISLING - Endless Cicle

Postato in Il Pozzo dei Dannati

Scritto da: franz

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Autoprodotto, 1999

Non si finisce mai di imparare nella vita e così professo la mia ignoranza: non ho mai saputo infatti, che Trieste fosse stata fondata da una tribù celtica, tali Karni Catali, 500 anni prima di Cristo. E proprio dall’antica lingua celtica deriva il nome di questa band triestina (composta da ben 8 elementi), AISLING, che significa “visione onirica”. Il mCD in questione si presenta davvero bene dal punto di vista grafico con un colorato booklet interno, contente i testi. L’album consta poi di 4 pezzi più intro per una durata di 28 minuti circa, di un “fantasy black metal sinfonico”. Una magica intro apre le danze a cui fa seguito 'Tir Na N’Og', brano ricco di spunti creativi, in cui una non proprio ineccepibile registrazione oscura le trame chitarristiche tiratissime sulle quali si pone una voce growl e soavi vocals femminili. Devo ammettere che la performance growl non mi convince appieno, tuttavia il brano mi piace perché è un continuo cambio di tempo e di atmosfere che ti catapultano in tempi lontani, tempi di battaglie e maghi; si passa infatti da momenti malvagi a parti prima tristi, poi dolci, ad intermezzi tiratissimi e ancora break epici e melodici. Si prosegue con le successive 'Journey' e 'Omega' dove i nostri, con la loro musica e i loro testi evidenziano il loro eterno conflitto interiore e con la società contemporanea. Se devo azzardare un paragone con qualche gruppo direi che potrebbero essere influenzati dal pagan metal dei PRIMORDIAL e dal black sinfonico dei mai dimenticati MASTER’S HAMMER. Insomma a me l’album piace, tuttavia inviterei il gruppo a dare maggiore spazio e incisività alle chitarre e migliorare decisamente la performance vocale growl e per finire la qualità del suono. Per il resto le carte in regola per fare bene ci sono tutte…