INTEGRITY - Sliver in the Hands of Time
(Dockyard1/Edel, 2005)
voto: 40
# PER CHI ASCOLTA: Hardcore, Nuclear Assault, Converge
Gli Integrity sono una delle band più longeve della scena hardcore/metalcore americana. Il loro primo lavoro risale al 1989, quando uscì un 7” per la Victory Records; da allora si sono succeduti una serie di Lp e 7” che hanno dato largo credito alla band di Cleveland. Sinceramente, ora che mi trovo a dover recensire quest’album, mi trovo un po’ in imbarazzo a dover massacrare una band dal passato così illustre, tuttavia “Sliver in the...” è un album che va preso per quello che è, una retrospettiva contenente materiale di difficile reperibilità: ventuno pezzi di un death/thrashcore grezzissimo come erano tempi che non se ne sentivano. Partiamo innanzitutto da una produzione indecente, che talvolta rasenta livelli di imbarazzo enormi: basti infatti ascoltare la seconda parte del cd per capire di cosa stia parlando, con livelli del suono che oscillano pericolosamente anche all’interno dello stesso brano. Sembra di trovarcisi spesso di fronte ad una versione demo; purtroppo a cause delle scarsissime informazioni fornitemi e alle rare reperite in internet, non riesco a fare più chiarezza in merito. La voce è catarrosa, quando cerca di alzarsi di tono è come se il vocalist non ce la facesse ad arrivare e il risultato è sinceramente penoso; i cori sono primordiali, rozzi e banali. L’unica song che riesco a salvare è la traccia sei, “March of the damned”, song dotata dall’inizio alla fine di un filo logico, di una componente melodica, che rimane anche impressa per 5 minuti nella mente. Per il resto quest’album è una disperazione, che potrà magari piacere ai fan più oltranzisti della band o a chi ha voglia di fare un salto nel passato, per le forti contaminazioni punk presenti lungo le 21 schegge impazzite di questo lavoro, o solo per capire l’evoluzione stilistica, attraverso sedici anni di storia degli Integrity. Forse l’ultimo epitaffio...
# PERCHE' NO: produzione indecente, brani ammassati senza senso.
# COSA FARE: nulla, se questo rappresenterà il loro testamente musicale.