The comment by Bernardo Lanzetti to a review concerning "PFM: The Manticore Studio Albums 1973-1977"
Maybe Mike is a great listener and a genius of writing but certainly not a careful reader of album credits.
Il commento di Bernardo Lanzetti alla recensione inglese relativa a "PFM- THE MANTICORE STUDIO ALBUMS 1973-1977"
Solo ora vengo portato a conoscenza di una recensione apparsa in rete il 17 dicembre del 2018. Poiché gli album citati mi coinvolgono, sono tenuto ad intervenire.
Non sappiamo se il sedicente Mike Ainscoe, con il suo spazio in rete “Louder Than War”, sia veramente britannico ma, in vista del Brexit, sembra che il modello di recensione degli album del Prog storico, in questo caso ”The Manticore Tapes” della PFM, sia quello della Russia Sovietica.
Che dire infatti del Revisionismo Storico che fa nascere nel 1970 la PFM, nome che apparirà solo più tardi. Come non rabbrividire alla mancata menzione di tutti gli autori storici come Franco Mussida, Flavio Premoli, Mauro Pagani e via ignorando il poeta Pete Sinfield autore dei testi di “Photos of Ghosts” e il bassista di quellʼalbum Giorgio Piazza. Neppure il subentrato bassista Patrick Djivas viene citato così come il cantante solista e autore Bernardo Lanzetti, lʼautrice di testi Marva Jan Marrow e il violinista Greg Bloch, mentre ci si trova sospesi in un giro di parole che fa sottintendere il batterista Di Cioccio come unico fondatore della band e cantante solista dagli esordi! Esilarante e grottesco infatti è attribuire a costui le parti vocali dellʼalbum “Jet Lag”, in dettaglio.
Forse Mike è un ottimo ascoltatore e un genio della scrittura, ma di certo non un attento lettore delle note di copertina.
Comunque se gli amanti del Prog vogliono farsi quattro risate possono controllare cliccando su: