Black mountain - IV (2016)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Black mountain IVLabel: Jagjaguwar

Issued: 2016

 

 

 

 

 

 

Solo apparentemente insignificante, un titolo come IV per una band come i Black mountain suona in realtà spericolatamente assertivo: al Bar Gianni degusterete patatine rinvenute ascoltando commenti del calibro di "Line them all up, ovvero avrei tanto voluto essere Grace Slick", oppure "(Over and over) The chain, ovvero avrei tanto voluto essere Shine on you crazy diamond, anche solo per un minutino". La realtà e, come spesso accade, una blobbosa mescola di "esattamente questo" e "assolutamente tutt'altro". E se è vero che l'album si apre con la epic/messianica Mothers of the sun, evidente emula di Wheels of confusion (traccia 1 di Black sabbath vol. 4) e prosegue con una specie di Rock and roll (traccia 2 di Led zeppelin IV) eseguita da Joan Jett, sorprendono certi riverberi eighties (il tecnopop rarefatto della Jeffersonica You can dream, laddove "jeffersonica" sta per starship-jeffersonica) oppure quell'appiccicosa attitudine psych-vintage targata Primal scream (et many al.) rilevabile in Constellations. O ancora lo space-funky-stoner Eloy-sabbathiano di Defector. Nel complesso, un interessante approccio al psych-rock early70 fervidissimo di idee, alt/amente moderno, allettevole all'ascolto e, contenutisticamente, assolutamente adiabatico.

 

Sì però avrei fretta: Defector / Mothers of the sun