Black strobe - Burn your own church (2007)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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Black strobe Burn your own churchLabel: Playlouder recordings

Issued: 2007

 

 

 

 

 

 

Edonismo danzereccio electro-punk del più attaccabrighe à-la Prodigy di Fat of the land (Blood shot eyes) o intellettual-scorbutico à-la Chk chk chk (Shining bright star, per esempio, oppure la fragorosa Last club on earth), infarcito di frequenti virate off-shore: il darkwave à-ala INXS emofiliaci di Girl next door, la facile progressione chemical/clash di Brenn di ega kjerke in apertura (chi scrive ritiene che inneggiare a “bruciare la tua chiesa” sia senz'altro un ottimo consiglio, ma non in lingua norvegese) o la truzzissima Buzz buzz buzz più avanti. Si occupano di lambire i gangli dei più frikkettari la Bo Diddley blues explosion band di I'm a man con tanto di refrain roadhouse/doors e crooning Morrisoniano, il wave-plasma notturno à-la Tindersticks di Lady 13 e, di tanto in tanto, certe fuzzose sfuriate reznoriane (You should be et al.). Per il rifondato collettivo francese, un esordio astutamente elettrorocchettaro che non mancherà di deliziare, non senza un certo rammarico, le orecchie di qualche spaccanostalgico ultraquarantenne infatuato degli Hawkwind e dei 13th floor elevator, ma soprattutto di quella ragazzina algida e strafatta di cui neanche ricorda il nome con la quale aveva pomiciato per meno di un minuto nel cesso della discoteca, quell'unica volta che era andato in discoteca.

 

Sì però avrei fretta: Last club on earth / I'm a man