The Cult - Hidden city (2016)
Label: Cooking vinyl
Issued: 2016
Un campionario di hard-truzzeria capelli-bisunti-e-giubbotto-con-le-frangie: alla Sonic temple (No love lost, Dance the night), alla Ceremony (la ruvida e stoniana, nel senso di rollingstoniana G-O-A-T), alla Beyond good and evil (la robusta Hinterland), alla The Cult (Heatherns). Saltuariamente intensa, mai potente la performance vocale, affaticata maggiormente negli innecessari momenti di crooning dead-morrisoniano (la ridicola Sound and fury, la comunque ottima Birds of paradise), innecessariamente assistita da orchestrazioni impacciate (Deeply ordered chaos; In blood sarà mica una specie di cover di Robbie Williams?), ma a tratti sorprendentemente sorprendente (il tardo/bowie della virale Avalanche of light). Nella consolidata spacconeria hard-wave i bagliori retro-rocchettari accecano molto più dell'oscurità dark-wave. Niente di strano: ai Cult succede da oltre venticinque anni. Se avete dei dubbi, la eccellente Dark energy in apertura, trainata da un riff potentissimo, ma rintuzzata in chiusura da quel piano infrarosso tanto caro alla big music early80 (Simple maind, Bronky beat) incarna la sintesi perfetta di questo concetto.
Sì però avrei fretta: Brids of paradise / Avalanche of light / Dark energy