Logrind - Overcome (2016)
Label: Areasonica recods
Issued: 2016
In copertina, un pianeta dilaniato da ogni genere di umane angherie come metonimia del campionario di emozioni prese in considerazione nello sviluppo del disco. I suoni esordiscono squisitamente grunge-pop primi90's (i Soul-asylum-in-carrozza di Waiting for your call; i Rem-losing-ma-spazientiti di If you wanna cry, ma soprattutto i Pearl jam-di-Alive di Alive, forse una sorta di quasi-sequel; oh, ma ve li ricordate i Train?) eppure mutano con impercettibile costanza nella direzione di un melodic antico/moderno (Hey guy) o un ultramelodic ancora più moderno/antico (Stand tall), con incursioni arena pop (Pray for you) e immancabile lentone reggiseno-oriented (Between us). Canovaccio consolidato, professionalità e una produzione precisa e persino pignola. Come dite? Cercavate avanguardia? C'è sempre Brian Eno. Ha fatto un disco nuovo anche l'altro giorno. Sempre che riusciate a reggerlo fino in fondo.
Sì però avrei fretta: Stand tall / Pray for you
Due chiacchiere con gli autori
Q1 - Nell'articolo ho svanverato di Rem, Soul asylum, Pearl jam. Ma quante/quali di queste band in realtà vi appartengono? Quanto e perché?
A1 - Apprezzo molto i Soul Asylum pur non avendo mai fatto indigestione dei loro lavori, posso tuttavia confermare l’amore per i Pearl Jam, pensa che negli ultimi anni ho scapicollato tra Venezia, Londra e Berlino per poterli vedere e rivedere, ciononostante cerco sempre di mantenere una mia identità artistica, così come i Logrind influenzati si, ma non intrisi! Per quanto riguarda i REM, credo ci sia un piccolo Michael Stipe che alberga nel cuore di ogni fanciullo nato negli anni 80, parliamo di icone dalle quali è quasi difficile non trarre ispirazione.
Q2 - Per qualche ragione il titolo e la copertina del vostro disco mi fanno pensare all'omonima canzone di un'altra band che senz'altro fa parte del vostro backgound: i Live di Ed Kowalczyk. Mi sbaglio? Sì? Di molto?
A2 - La copertina del nostro “Overcome” mette in evidenza le nostre paure esistenziali, la paura di un incombente vuoto. A dire il vero i “Live” non fanno parte del nostro retroterra nonostante spesso si tenda ad associarci a loro, il che a mio avviso è un bel complimento e non escludo che qualcosa sia potuto confluire in fin dei conti! Ammiriamo molto l’ Ed Kowalczyk solista del quale eseguiamo anche una cover (Grace) durante i nostri concerti dal vivo. In realtà ci hanno rassomigliato a diverse bands piuttosto differenti tra loro tra cui: Bush, Bon Jovi, Oasis o addirittura Ash o Sonic Youth ed è per questo che credo che l’associazione che si va a fare sia relativa anche al background dell’ascoltatore. Ti svelo un piccolo aneddoto, ricordo un nostro hater che all’indomani dell’uscita del singolo “Waiting For Your Call” commentò definendoci i “ Foo Fighters privati dell’eterosessualità” e ti dirò il fatto che questa “autorevole critica” includesse la parolina Foo Fighters non mi dispiacque affatto!
Q3 - OK, e adesso?
A3 - Abbiamo in serbo un nuovo lavoro, un EP di 5/6 tracce sul quale stiamo lavorando, data di uscita per ora ignota, ma ci piace ponderare ciò che facciamo! Anticipo che ci saranno nuove influenze e un ammodernamento generale nel sound! Adesso scusa ma devo scappare ad ascoltare l‘ultimo di Brian Eno!