Melanie Martinez - Cry baby (2015)
Label: Atlantic
Issued: 2015
L'album d'esordio della solita vincitrice di una cippa di talent sarebbe quindi una sorta di concept aleatoriamente todd-solondz-iano narrante (per stereotipi) l'abuso quotidiano e la conseguente compressione psicologica subita da una bambina (soprav)vissuta nella arche(stereo)tipica famiglia americana di provincia (c'è tutto: abusi sessuali, alcolismo, relazioni sentimentali tormentate, evasione, desiderio di rivalsa). Emerge nel disco, a cominciare dalla copertina, un'estetica tim-burton-iana tra favoletta noir e qualcosa di prossimo a un (in)volontario burlesque pre-adolescenziale. Suoni eminentemente r-n-b, dilatati da una elettronica easy e incline al coup-de-théâtre (le bollicine di Soap, l'onomatopeica Alphabet boy) e una vocina indolente da baby-killer appena svegliata. Vi diffido dall'inserire questo album nella vostra autoradio. Potrebbe inspiegabilmente (stereo)annidarvisi per un bel po'. Vai a capire perché.
Sì però avrei fretta: Dollhouse / Soap / Tag, you're in