Pain of salvation - In the passing light of day (2017)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

Questo utente ha pubblicato 1301 articoli.

Pain of Salvation In the Passing Light of DayLabel: Inside out music

Issued: 2017

 

 

 

 

 

 

La dream-teatrante e re/gressiva On a Tuesday collocata in apertura, intrisa di poliritmia, ghghgh, ammenicoli elettronici, repentini cambi di ritmo e inversioni di mood interpreta solo nei suoni e non negli intenti quell'attitudine pionieristica heavy-progressive mirabilmente codificata quindici/venti anni addietro. Poco più avanti, Full throttle tribe comprime ulteriormente i suoni, suggerendo una sempre incombente esplosione emozionale. Il (tantissimo) resto dell'album si compone di un certo numero di Gidenlösissime simil-ballad con sofferente crescendo e chiusura fracassona (i finali nervosi quasi-rap di Meaningless, cover dei Sign di Zolberg e di If this is the end, il superchitarraus di Angels of broken things, il climax soulful di The taming of a beast dalle parti del Glenn Hughes più etereo) con l'unica eccezione del singolo marcatamente road-salterino (e parecchio furbo) Reasons. Fastidiosamente autoreferenziale (e un pochino portasfiga) il tema del concept, dissertante stavolta del ricovero in ospedale dello stesso Gidenlöw pare per fascite necrotizzante, e della successiva lunga e fortunatamente riuscita convalescenza. Irritante la bonjovata finale di quindici minuti dedicata alla moglie, all'amore, al tempo che passa, alle farfalline nei prati e a queste tre fottute tonnellate di melassa musicale non richiesta che vi sono malauguratamente arrivate in faccia e nelle orecchie ("Nations have been born / the heroes of our childhood / dead, forgotten, or gone / but we still stand", The passing light of day). Un bel disco, ma non per i P-O-S.

 

Sì però avrei fretta: Reasons / Full throttle tribe / On a Tuesday