Ibis - Ibis (1975)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

Questo utente ha pubblicato 1301 articoli.

Ibis IbisLabel: Polydor

Issued: 1975

 

 

 

 

 

 

Premessa: qualche secondo di rutilanza Rush-dei-tempi-d-oro e poi giù tonnellate di niutrolleria. Ritrovarci qui: un soleggiato arpeggio acustico muta improvvisamente verso lidi burrascosi, poi molto burrascosi e infine comicamente burrascosi, per chiudere in una specie di tammuriata Rainbow-like. Narratio: un esordio marcatamente RPI (Osanna, Biglietto per l'inferno) successivamente virante, senza alcuna buona ragione, verso atmosfere spacey. Dedicated to Janis Joplin: un soul pop patinato ereticamente distante dallo stile Jopliniano, contenente una arbitraria ed estesissima citazione di Take another little piece of my heart. Strada: un filante divertissement pop-funky imbevuto di falsetti Bee-gees-del-venerdì-pomeriggio. E poi un hard rock addizionato di hammond molto classic-purple (no, non è You keep on moving ma Noi). Genesis, Yes, RPI, hard-prog. Tanta voglia di (stra)fare ma poca benzina rimasta. Un album in sostanziale continuità con la produzione precedente Ibis (questo è il terzo e ultimo album) e con gli ultimissimi New trolls, quelli dello straordinario Ut. Ispirazione esclusa.

 

Sì però avrei fretta: Narratio / Strada