The Kelly family - We got love (2017)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

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The Kelly family We got loveLabel: Airforce1 records

Issued: 2017

 

 

 

 

 

 

Il ritorno di quella che secondo le statistiche di vendita degli autogrill austriaci è senza discussione la più famosa rock band del pianeta, i cui componenti sono accomunati dal cognome e dal fatto di indossare esclusivamente indumenti che somigliano a tovaglie e ostentare acconciature che somigliano a centritavola, il ritorno a ben tredici anni dalla pubblicazione dell'unico album in studio la cui copertina non ricordi la locandina di un bordello di Gondor, a quindici dalla pubblicazione dell'album intitolato a quella cosa che le femmine di casa Kelly usa(va?)no senz'altro con incessante dedizione (Sperminator Dan, se fosse vivo, conterebbe dodici figli e ventiquattro nipoti), a ventuno anni da quell'Almost heaven che vendette 1,5 fottuti milioni di copie nella sola Germania, a ventitré da quell'Over the hump che ne vendette invece quasi tre, si compone di un certo numero di strüdelose reinterpretazioni di singoli celebri (qui però Almost heaven sconfigge Over the hump infliggendo proprio quel 4 a 3 così poco gradito ai tedeschi over fifty) dotate sporadicamente di un certo melodic-vigore, la dico grossa, Frontiers-like (Why why why) che non ammetterete di apprezzare nemmeno sotto tortura, alternate a kaisesmarrenanti interpretazioni di nuove canzoni, diverse ma accomunate da un cattivo gusto crescentemente teatrale e teutonicamente sistematico: su tutti, gustatevi il pippone oltretombale di Papa "Signorspock" Kelly nella conclusiva Who'll come with me.

 

Sì però avrei fretta: Who’ll come with me (David’s song) / Fell in love with an Alien