John Mellencamp feat. Carlene Carter - Sad clowns & hillbillies (2017)
Label: Republic records
Issued: 2017
Un folk cristallino negli intenti (stigmatica la cover di Mobile blue di Mickey Newbury collocata in apertura), ma non nelle sonorità, indubitabilmente contaminate attraversando il siderale empireo di sottogeneri folk (sentite, a mero titolo di esempio, la efficacia roots di Sugar hill mountain e di Sad clown, oppure di My soul's got wings, che fa a Woody Guthrie esattamente ciò che Bruce Springsteen fece a suo tempo a Peter Seeger, quello con due E) e rock (l'acoustic-southern spirituale di What kind of man am I, il rock stradaiolo di Grandview alla Bob Seger, quello con una sola E, visibile outtake dei dischi priminovanta, oppure adult-oriented di Indigo sunset alla Jack Nitzsche, quello con cinque consonanti di fila) e subliminalmente blues nel mood (sentite la sconsolata, struggente, politicissima Easy target in chiusura, più waits/iana di Tom Raucedine in persona). Nel ventitreesimo album dell'ex-moroso di Meg Plastilina Ryan cresce il peso specifico delle voci femminili: Martina McBride, la Céline Dion del folk, interpreta Grandview in duetto. Carlene Carter, figlioccia di Johnny Cash, canta cinque canzoni, ne scrive una e mezzo e addirittura condivide con J-M la firma del disco. Viene da domandarsi il motivo.
Sì però avrei fretta: All night talk radio / Easy target / What kind of man am I