The Corrs - Jupiter calling (2017)
Label: EastWest
Issued: 2017
La voce davvero troppo gentile di Andrea Corr, elemento assolutamente distintivo tanto della band quanto ahimè di un intero momento storico mondiale del pop. E poi i violini irlandesi, li sentite, che appaiono e scompaiono ogni volta che c'è bonaccia creativa, cioè praticamente sempre, simili a fetenti leprechaun o, se preferite, come le lumache che escono dal canale dietro casa finito il temporale (Live before I die, Bulletproof love giusto per fare due esempi). Coccolose melodie celtic-domestiche (i Simon & Garfunkel apprettati del singolo Son of Solomon) soltanto saltuariamente distinguibili le une dalle altre: il mandolino di Road to Eden, per esempio, o le venature atmos della conclusiva The sun and the moon, o ancora l'inconfondibile tratteggio pianistico del produttore Bisteccone Burnett in Hit my ground. E poi c'è SOS - song of Syria (cercatevi il testo in rete), l'ineffabile apice di quello che gli autori stessi definiscono alla stregua del loro disco più politico (potete figurarvi gli altri). Davvero troppo poco per entusiasmarsi, o anche solo per alzare un sopracciglio, o sbattere le palpebre, soprattutto alla luce del fatto che personalmente alle tre sorelle Corr, tuttora indiscutibilmente fascinose, avete sempre preferito le tre gemelle Dahm. Una questione di gusti, niente di più.
Sì però avrei fretta: The sun and the moon / Hit my ground