The Decemberists - I'll be your girl (2018)
Label: Capitol records
Issued: 2018
In barba alle ultime limpidissime (Spectoriane le si definì, ricordate?) produzioni, questo primo (e speriamo ultimo) onnicomprensivo album paracul-retropop sfodera una (commercialmente sbandieratissima) collezione di synthetismi finto-vintage che, a dispetto delle parole di C. Meloy himself, i Depeche mode a confronto sono gli Anal cunt e i New order gli Impaled Nazarene. All'arena-pop Editor-iale (con una punta di Cure) di Once in my life fanno eco una postprandiale Cutting stone aural-80's, tipo dei Silencers neo-mistici semisepolti da una catasta di tastiere di proprietà di J-M-Jarre e una Severed (primo svergognato singolo dell'album) che sembra l'incrocio tra un retro degli Eurythmics del 1983 e un vecchio mix cascato dallo scaffale di Graham Coxon. Là dove non rovina, il pastiche sovraproduttivo nasconde finiture maldestre (grezza e tronca, Starwatcher, si pone forse come una versione ratatatatà-decemberistica di Stargazer dei Rainbow? Ha ha ha ha!). E quando il synth suonerebbe come un pungo in un occhio sferrato da un Mike Tyson al quale avete appena calpestato le petunie, ecco i violini (finti?) di Tripping along. Se non avete ancora lanciato il vinile dalla finestra, su retro troverete una manciata di standard outtake-decemberistici. I gargarismi McCartney-ani di Your ghost, il neo-classicismo folk di Sucker's prayer, aromaticamente prossimo al Neil Young di Harvest, le tonalità atmos/epiche di Rusalka..., volitivamente ma blandamente reminescente di The island e, massì, pure il wave-pop sci/fi di We all die young collocato lì, tra John Lennon e gli Strokes di First impressions on earth. Ma la verà novità sta nel fatto che il disco sarebbe un'invettiva contro Trump. Un disco contro Trump. Ma che idea. In sostanza un album che inizia e finisce, sì, ma un Colin Meloy concentrato sa scrivere un disco migliore di questo nel tempo che intercorre tra l'inizio della lettura di questo articolo e la materializzazione del termine "sfanculare" all'interno del cervello del lettore.
Sì però avrei fretta: Cutting stone / Rusalka, Rusalka - Wild rushes