Blumia - Wild type (2018)
Label: Autoproduzione
Issued: 2018
Un programmatico elettrosoul epidermicamente vivace, esotermico e squisitamente funky (Adolf Hipster - c'è tutta una sottocultura intenettara attorno alla discutibile figura evocata dalla canzone), caratterizzato da una elettronica grugnante e minacciosa sulla quale si aprono multicolori finestre di graffiante vocalità. Analogo mood è ritratto successivamente con altrettanta (Nature's lights, ma anche Salvati, la prima canzone in italiano in scaletta, rintuzzata da una bella e insinuante linea di sax ma afflitta ahimè da un eccessivamente eccedente eccesso di rime in -are) o anche inferiore efficacia (la più convenzionalmente funky Life's trains), in limpida contrapposizione con i momenti più white-pop (My streets ambisce forse a collocarsi dalle parti di Missis Dollarona Adele?) o black-pop (Lupo della steppa, la stessa Unconscious world, una volta superata l'insolita intro fischietto/dreampop) a comporre un album d'esordio consapevole nella concezione e più che professionale nella messa in scena.
Sì però avrei fretta: Adolf Hipster