The Fat white family - Champagne holocaust (2013)

Postato in Let It Bleed

Scritto da: Alberto Calorosi

Questo utente ha pubblicato 1301 articoli.

The Fat white family Champagne holocaustLabel: Trashmouth records

Issued: 2013

 

 

 

 

 

 

Sonorità sfatton-garage post-punk fineottanta, liriche oltraggiose, nichilismo, sostanze psicotrope possibilmente letali, atteggiamenti trasgressivi sul palco. Già. Un album germinato in laboratorio dal medesimo humus dal quale scaturirono, in tempi differenti, cose che si chiamano Never mind the bollocks e Nevermind e basta. Funzionano certi estremismi psych-sixties collocabili tra End of the night e Set the controls for the heart of the sun (il singolo Cream of the young ma soprattutto Auto neutron) o il surf-rock suonato all'interno di una betoniera (Wild american prairie), o le sensazioni primus-ossessionanti e Birthday-party-caco-trascinanti di Wet hot beef pt. 1 (presente solo nella corposa deluxe). Ma il resto, una sorta di sbilenco sto-accordando-la-chitarra-nel-mio-garage-in-più-è-giorno-quindi-non-rompermi-i-coglioni-rock tra il Syd Barrett di Maisie e un Kurt Cobain che litiga col postino al mattino presto (Who shot Lee Oswald?, Borderline, Bomb Disneyland – oh, bel titolo) conferiscono all'intero lavoro una sgradevole sensazione hype-pseudo-casual, tipo quei personaggi che piacciono tanto alla vostra morosa con la barba di quattro settimane che al venerdì sera leggono Céline in enoteca sorseggiando un gattinara.

 

Sì però avrei fretta: Auto neutron / Cream of the young