NARADA BURTON GREENE - A Music Cooperative in Isolation
Autore: Andrea Pintelli
Dark Companion Records, 2022
La benemerita Dark Companion Records ha da poco rilasciato “A Music Cooperative in Isolation”, di Narada Burton Green, leggenda dell’avant-jazz. Un disco complesso, stratificato, a cui è possibile accedere appieno dopo diversi ascolti. Siccome il tempo è un investimento, facendo vostro questo lavoro, vi regalerete un quanto di vita che profumerà di ricchezza. È un bene, quindi, che non sia per tutti, ma solo per coloro che scelgono approfonditamente senza subire.
Burton Greene scriveva nel maggio 2021: "In questo periodo difficile di Covid e la grave riduzione dei concerti e delle opportunità di produzione discografica, sono felice di essere in contatto con Dark Companion Records e Max Marchini. Max sembra essere una persona rara che mette in primo piano la qualità della musica contemporanea che produce, rispetto alle considerazioni finanziarie, un investimento sempre complicato e quasi mai promettente in termini di ritorno economico. Passiamo alla musica qui: poco prima che arrivasse il Covid, l'anno scorso ho avuto la fortuna di avere un pianoforte da sogno: un modello Yamaha abbastanza recente, che mi ha ispirato ad effettuare molte registrazioni qui sulla mia casa galleggiante ad Amsterdam, nel relativo isolamento periodo dell'anno passato. Soli, duetti e trii. Questi sono stati realizzati con ottimi musicisti con cui lavoro da anni: il percussionista Roberto Haliffi (Libia, Italia, Amsterdam), il compositore/flautista Tilo Baumheier (Germania meridionale, Amsterdam) e il compositore/bassista Renato Ferreira (San Paolo Brasile, Amsterdam, Roma).”
Il disco si apre con “Cluster Fantasy”, traccia lunga e articolata, dissonante ma prospera di improvvisazioni armoniche, nell’intercedere del pianoforte ricco di immagini ora assolute, ora astratte. Un mondo a parte dove nascere e rinascere ogni volta, dove la madre fantasia accoglie le proprie creature. “What’s Next”, denso intersecarsi tra un riflessivo flauto e un percussivo pianoforte, un altrove dominato dalla dinamicità dell’idea riprodotta in toni folli e quintali di sensazioni d’ignoto. Appunto, e dopo? “Interplay”, duetto tra piano e percussioni, trova nella comunicazione quasi telepatica fra Burton e Roberto il suo zenit; contrapposizione fra esplosioni e leggiadrie, impulsività e soffi, in un moto ondoso verso ogni direzione possibile. “A Lifelong Mystery Parts 1 & 2”, ossia due parti di un esperimento univoco, vissuto dal contrabbasso ad archetto come protagonista e il pianoforte come coadiuvante al servizio del mistero. Profonde oscurità e improvvisi squarci di luce, in un alternarsi di emozioni che coinvolgono e restano. Siate sempre pronti a ciò che arriva. “Buddhist Garden”, ispirata liberamente alle opere d’arte (buddiste e non) che l’amico musicista Alan Silva esponeva nel giardino di casa sua a Le Mans, è di rimando pacifica e onirica, ovviamente meditativa ma oltremodo spontanea. Quindi guidata dall’alto, ma stravissuta in terra. “Back Into It Again!” a chiudere il cerchio, riprende le atmosfere della prima traccia, quasi una prosecuzione, dove il ritmo e l’evoluzione emergono con forza. Una successione pressoché infinita di pensieri e modelli che avvolgono. Occorre non avere preconcetti per affrontare i cammini. “A Music Cooperative in Isolation” è uno di questi.
Ecco il pensiero di Max Marchini, scritto lo scorso settembre: “Per me Dark Companion è l'autostrada attraverso la quale realizzare i sogni musicali. Quando Greg Lake mi ha spinto a intraprendere questo viaggio, ho pensato quali fossero i musicisti che ammiravo di più e ho semplicemente chiesto loro se fossero interessati a farne parte di questa avventura: Lino Capra Vaccina, Keith Tippett, John Greaves, Jeanette Sollén, Annie Barbazza, Markus Stockhausen, lo stesso Greg, Jemaur Tayle, Paul Roland, Ron Geesin, Michael Kressner e molti altri, e tutti - ciascuno nella propria semantica - non solo hanno generosamente accettato, ma sono entrati a far parte di quella che oggi è una vera e propria famiglia, di cui sono profondamente orgoglioso. Per una questione di scelta non guardiamo indietro al glorioso passato, ma vogliamo concentrarci sul presente: quindi è stato naturale per me chiamare la leggenda del jazz Burton Greene, e chiedigli se sarebbe interessato a unirsi a noi. Era davvero entusiasta di far parte di questa famiglia. Abbiamo trascorso serate su skype a parlare di musica, al chiaro di luna e in allegria. Sfortunatamente non potremo più andare oltre nei nostri progetti, se non tramite questa nostra primo lavoro in comune. Era un musicista di immenso talento, umile, vulcanico e una persona meravigliosa. Vorrei dedicare questo album alla nostra amica Patty Waters, che ha suonato e registrato con Burton, la cui voce è una benedizione e un'ispirazione per tutti noi, sperando che sarà il prossimo membro della nostra famiglia in crescita. Addio Burton.”
Burton Greene era nato a Chicago, Illinois, il 14 giugno 1937. Ci ha lasciati il 28 giugno 2021. Questo è l’ultimo tassello della sua importante carriera. Che possa riposare in pace.
Abbracci diffusi.

Tracklist:
1 - Cluster Fantasy
2 - What’s Next
3 - Interplay
4 - A Lifelong Mystery Parts 1 & 2
5 - Buddhist Garden
6 - Back Into It Again!
Registrazioni effettuate ad Amsterdam durante il lockdown, da maggio 2020 a febbraio 2021, presso la casa galleggiante di Burton Greene. Disco pubblicato il 28 ottobre 2022 e prodotto da Max Marchini.