Gli Azimut sono un giovane gruppo della provincia di Novara che ha debuttato con “Resistenza”, un Ep di 5 brani all’insegna di un rock diretto e debitore di una certa scuola anglosassone emersa tra i 90 e i 2000. Esordiscono con l’etichetta New Model Label, non nuova a prodotti simili ma aperta a tante contaminazioni di generi.
In questo caso però è facile in brani come quello che intitola l’intero lavoro o in “Piccola Pausa” riconoscere atmosfere care ad esempio ai Franz Ferdinand, anche se i Nostri sembrano gradire meno certe “frivolezze” pop invece insite nel sound di Kapranos e soci.
Sono infatti canzoni tirate quelle di Enrico Ferreri (voce e chitarre), Michele Palmieri (Chitarre), Edoardo Sacchi (basso) e Cristian Ferrini (batteria), a partire dall’iniziale “Sala d’attesa”, canzone malinconica e vagamente struggente sulla fine di una storia, dall’arrangiamento molto “wave anni ’80”.
“Abbraccio vago” è forse il brano più orecchiabile e intrigante del lotto (non a caso scelto come singolo di lancio), nell’ambito di un’opera comunque omogenea a livello di atmosfere e immagini evocate.
Il songwriting è interessante ma allo stesso tempo ancora migliorabile e acerbo, e se si vuole provare a emergere nel marasma delle uscite indipendenti legate agli stilemi di un rock in salsa tricolore, è forse il caso di tentare una carta più personale. Il tempo è chiaramente dalla loro parte.