Una storia vera
U.S.A.∕Fra 1999
Il settantenne malconcio Alvin decide di raggiungere il fratello, che ha appena avuto un infarto, a 320 miglia di distanza; fino a qui nulla di strano se non intraprendesse il lungo viaggio con un tosaerba….
Regia di David Lynch già autore della saga televisiva Twin Peaks e del capolavoro cinematografico The Elephant Man che narra, con buonissimo gusto, la classica storia di due fratelli che non si parlano da anni e giunti verso la fine della propria esistenza a uno dei due viene la voglia e l’esigenza di riallacciare i rapporti. Come nei più scontati, anche se questo non è decisamente il caso, “road movie” il viaggio risulterà avventuroso oltre che tortuoso. Durante la lunga strada il protagonista incontra molte persone e ognuna di queste compone un capitolo del film.
Il vecchio Alvin appartiene e rappresenta l’America vera e sana, fatta di principi che nulla hanno a che vedere con quelli sfruttatori e amorali delle multinazionali. Regia buona, volutamente frammentaria ma che rende bene questo insolito viaggio composto da numerose tappe. Il regista anche in questo bel film dimostra la sua bravura e il suo essere controcorrente rispetto alla patinata Hollywood. Purtroppo alcune parti risultano moraleggianti (basti pensare alla “predica” che Alvin tiene ai due gemelli) e non si addicono a questo buon film. Lynch in questo intelligente e ironico film con velature grottesche vuole far riflettere e commuovere al tempo stesso lo spettatore (riuscendovi). Pellicola ben recitata, con una fotografia degna di nota e con delle azzeccate musiche in sottofondo che, insieme al silenzio, lo accompagnano.
Il film è preso da “una storia vera” anche se il titolo originale è The Straight Story: straight vuole significare dritto, lineare, semplice oltre che il cognome dei due fratelli.
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