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Scritto da: D.D.

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Ita 1970


Un maturo ragioniere sposa una ricca donna per arrivare ai sui soldi e alle sue due sorelle zitelle.

Regia di Lattuada con una sceneggitura di tutto rispetto: Baracco, Kezich, Piero Chiara e il regista stesso. Tratto dal romanzo La spartizione di Piero Chiara che, come Lattuada, farà una particina all'interno del film che è ambientato, tra l'altro, a Luino, luogo tanto caro allo scrittore lombardo. Bella parodia e satira della vita provinciale borghese lombarda fatta di repressioni sessuali, tabù e facili moralismi cattolici che fa onore al romanzo e alla poetica di Chiara. Commedia all'italiana di discreta fattura, però con il difetto di essere troppo prolissa. Il film si regge su un grandissimo Tognazzi nel ruolo di questo uomo qualunque con banali ideali borghesi ma con principi morali libertini, interpretazione che sicuramente fa onore alla fulgida carriere dell'attore cremonese.

All' interno di questo film ricorrono momenti davvero divertenti come lo stuzzicadenti multiuso adoperato dal ragioniere in trattoria o i banchetti luculliani tra il protagonista e il proprio harem. Nel complesso il film è riuscito, anche se con qualche caduta di tono, con qualche volgarità di troppo (inezie paragonate alla volgarità ridondante dei film-panettone dei Vanzina e Neri Parenti vari), soprattutto nel rispecchiare lo spirito della scrittura del bravo Chiara da cui la pellicola è tratta. Il finale è semplicemente delizioso. Le tre sorelle Tettamanzi sono interpretate con molta fisicità da Francesca Romana Coluzzi, Milena Vukotic e Angela Goodwin. Una delle commedie meglio eseguite da Lattuada che nelle sue corde possedeva maggiormente la vena drammatica.