Recensioni

I Pirati di Silicon Valley

Scritto da: AlterEgo

Questo utente ha pubblicato 34 articoli.
Di solito tendiamo a sottovalutare i film per la televisione.
Tuttavia, “I Pirati di Silicon Valley”, del 1999, è un’opera  piuttosto piacevole e scorre via lasciando un po’ di nostalgia.
Dei vecchi tempi, gli albori, del Personal Computer, quell’aggeggio che ha cambiato la nostra vita. Non sappiamo ancora dire se in meglio o in peggio.
Basato sul libro Fire in the Valley: the making of personal computer” di Paul Freiberger e Michael Swaine, diretto da Martyn Bourke, il film documenta la nascita dell’”home computer” attraverso la rivalità tra la Apple, fondata da Steve Jobs e Steve Wozniack, e la Micro Soft (poi Microsoft) fondata da Bill Gates e Paul Allen.
Occorre dire subito che la pellicola è “Apple-oriented” cioè fa apparire abbastanza chiaramente che fu la Apple ad avere le migliori intuizioni e strategie ma col tempo e qualche astuzia, la Microsoft divenne poi regina del mercato dei PC. E il suo fondatore l’uomo più ricco del mondo.
Il film è una cavalcata dagli albori dei protagonisti al tempo della scuola e college coinvolti nei tumultuosi e rivoluzionari inizi degli anni '70 fino al 1998, col trionfo commerciale di Microsoft Windows. E la Apple messa in secondo piano nel mondo dei pc.
Joey Slotnick è Steve Wozniak mentre Noah Wyle interpreta Steve Jobs. Da rammentare che Wyle interpretò Jobs anche nel “vero” MacWorld del 1999 per la delizia dei fan di Apple.
Bill Gates è interpretato da Anthony Michael Hall mentre Paul Allen da Josh Hopkins.
In definitiva una pellicola piacevole, girata con stile e intento anche documentaristico, che può solleticare l’interesse degli appassionati di informatica ma anche i non addetti ai lavori.
Rimane un  dubbio amletico, se queste persone divenute celeberrime e miliardarie non fossero state ai tempi, oltre che dei veri geni, anche gli uomini giusti al momento giusto capaci di cogliere, con “un furore mistico e uno spirito da crociata”, l’afflato di innovazione, prettamente positivista, che da sempre permea la società americana.