Recensioni

Hollywood Party

Scritto da: D.D.

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U.S.A. 1968

 

Un maldestro e mediocre attore indiano viene invitato per errore a un party molto riservato organizzato nella faraonica casa di un famoso produttore cinematografico. La sua smisurata goffaggine rovinerà irrimediabilmente la festa.

Nato dal genio comico di Blake Edwards, già autore dell’inferiore ma più conosciuto La Pantera Rosa, è un film epocale da cui la cinematografia comica ha preso e rivisitato svariate gags. Alcuni momenti sono assolutamente irresistibili e molte delle trovate, tra tutte il cameriere (interpretato magistralmente da Steve Franken) sbronzo, semplicemente geniali. A tratti è psichedelico e in un certo senso può rispecchiare i movimenti sessantottini americani. Possiamo apprezzare una delle migliori interpretazioni comiche di tutte i tempi da parte del protagonista Peter Sellers, uno dei massimi esponenti della comicità mondiale.

Tra le tante cose da ricordare di questo capolavoro, che non dimostra affatto i propri 40 anni, c’è l’espressione da furbetto sempre stampata sul viso del protagonista. Nonostante la comicità sia fatta quasi esclusivamente di gags la pellicola non risulta per nulla stupida e fine a se stessa come la maggior parte dei film comici/demenziali che la cinematografia hollywoodiana ci sta propinando da qualche decennio. Le sequenze sono raramente forzate e risultano spesso spontanee, pregio da non sottovalutare se si torna a considerare che si basa principalmente su scketch. Il prodotto finale è decisamente divertente, spassoso e riesce a strappare le risate anche ai palati più esigenti e raffinati. Oltre a tutto ciò il film è diretto magistralmente ed è cinematograficamente ben fatto. Per tutto questo può tranquillamente essere considerato uno dei migliori film comici di sempre e, per usare un termine breriano, “intramontabile”.