Recensioni

I soliti ignoti

Scritto da: D.D.

Questo utente ha pubblicato 302 articoli.

Ita 1958


Una male assortita e improvvisata banda di ladruncoli di quartiere tenta il colpo della vita svaligiando il monte dei pegni.

Ispirato al racconto di Italo Calvino “Furto in pasticceria” è un film capolavoro di uno dei più grandi registi italiani, Mario Monicelli, con un cast di attori superbo: Mastroianni, Gassman (nella sua prima parte comica), Salvatori, Carla Gravina, una giovanissima Claudia Cardinale (impegnata nella sua prima apparizione cinematografica e ancora doppiata) e la partecipazione straordinaria di Totò. Anche i caratteristi che non hanno una parte di secondo ordine nel film sono da pelle d’oca: Carlo Pisacane (in arte Capannelle), Tiberio Murgia (anche lui alla prima apparizione sul grande schermo, prima faceva il muratore), Mimmo Carotenuto, e la Sora Lella (sorella del celebre Aldo Fabrizzi) e il cameo di una giovane Monica Vitti nella sequenza del ballo. Cast di tutto rispetto non solo negli attori: la sceneggiatura perfetta è fatta dal regista stesso con Age&Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico, il bianconero è curato da Di Vincenzo.

Il regista regala trovate esilaranti e di geniale comicità. Oltre a una grande e fine comicità, il film offre momenti drammatici e amari come la morte (prima pellicola brillante dove un personaggio tra i protagonisti passa a miglior vita). Magistrale film da vedere e rivedere dove viene mostrata un’Italia - Monicelli rappresenta tutto lo stivale facendo parlare i personaggi in svariati dialetti - fatta di umili che tirano a campare, impersonificazione dell’altra faccia della nazione in pieno boom dove la borghesia la fa da padrona. Il regista, che durante la sua lunga carriera ha la prerogativa di valorizzare come nessun altro cineasta Totò (basti vedere il grandioso film dal sapore drammatico Risate di gioia dove è protagonista con un’insolita Anna Magnani bionda), qui gli concede una parte solo all’apparenza secondaria: infatti è il personaggio cardine di questa banda del buco. Gli esterni sono girati interamente per le strade di Roma. Da ricordare la scena finale dove i soliti ignoti mangiano pasta e ceci che è semplicemente da antologia. Ebbe grande successo di pubblico ma inizialmente non di critica; venne rivalutato dopo i giudizi favorevoli della critica francese. Fu anche candidato alla nomination all’Oscar.