Recensioni

La felicità porta fortuna

Scritto da: D.D.

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G.B. 2008

La trentenne Poppy, maestra elementare dal carattere travolgente ed ottimista, passa questo pezzo di vita tra l’insegnamento, la scuola guida e in compagnia dell’amica coinquilina; questa ragazza solare e positiva troverà anche l’amore?

Commedia atipica per il bravo regista inglese Mike Leigh, autore anche del soggetto e della sceneggiatura, che torna a dirigere un film dopo il meritato successo de Il segreto di Vera Drake del 2004 che gli valse il Leone d’Oro al Festival di Venezia. Questa commediola nella prima parte è da considerarsi insipida mentre nella seconda trova un senso e un proprio perché, anche se nella sua interezza il film non si può considerare riuscito appieno. Infatti accenna solamente e superficialmente ad argomenti socialmente importanti e d’attualità (il razzismo borghese, atteggiamenti violenti di bambini, solitudine e rapporti sociali difficili da instaurare) in quest’epoca dove il sistema occidentale è in crisi (non mi riferisco alla crisi o meglio al tracollo economico ma a quello umano dove la maggior parte delle persone è scontenta della propria esistenza o la sopporta trovando stupidi placebo).

Infatti in questo film sulla felicità e sull’appagamento delle persone la protagonista è un pesce fuor d’acqua: in una tale società la serenità di Poppy e la gioia che emana sono decisamente fuori luogo. La pellicola non è fatta male e non si può di certo ritenere malvagia, però lascia un messaggio facile facile che non condivido: ognuno è artefice della propria fortuna e chi vive la vita in modo solare e positivo vivrà sicuramente bene. Questo semplice messaggio, vero nell’assoluto, purtroppo spesso cozza con la quotidianità. Molto buona l’interpretazione di Sally Hawikins, nei panni della protagonista Poppy, premiata anche al Festival di Berlino. Da ricordare anche l’ambientazione in una Londra minore e non da cartolina ma reale, vissuta.