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Tutti defunti...tranne i morti

Scritto da: D.D.

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Ita 1977

Una profezia annuncia che dopo la morte di nove componenti di una famiglia nobiliare in declino si potrà trovare il tesoro nascosto all'interno del castello di famiglia. E' ambientato in padania (non quella di Bossi per fortuna...) come il bellissimo precedente horror di Avati La Casa dalle finestre che ridono. Scritto dai fratelli Avati insieme a Cavina e Maurizio Costanzo.

Il film risulta scollato e sfilacciato: passa dall'horror alla commedia sguaiata tipica della cinematografia italiana a cavallo tra gli anni '70 e '80. Troppi sono i momenti dove il demenziale è fine a se stesso e prende il sopravvento. Commedia nera che non rispecchia la buona filmografia del regista nella quale alcuni personaggi ed alcune situazioni sono grottesche. Molti personaggi sono delle autentiche macchiette. Purtroppo il bravo regista Avati, non con questo film però, riesce ad avvilire sminuendo un bravo attore e caratterista come Carlo Delle Piane.

Alcuni personaggi sono del tutto o in parte inutili e controproducenti per la riuscita del film, basti vedere il ruolo che ricopre "il troione" nelle vesti di un'infermiera "tutto peperoncino". Nel cast troviamo fedelissimi del regista come Delle piane e Cavina; visto il risultato scadente del film potevano starci bene, senza sfigurare, anche personaggi come "Giovannona coscia lunga", "quel gran pezzo dell'Ubalda" oppure Aldo Maccione... Il film contiene qualche spunto interessante, alcune battute sono più che azzeccate, ma nel suo complesso risulta non riuscito, anche se comunque nella sua mediocrità è sicuramente superiore ai classici "B-movies" del cinema italiano di quei tempi.

Da segnalare l'unica nota davvero positiva del film che è il personaggio grottesco e sconclusionato dell'investigatore Martini che la buona interpretazione di Gianni Cavina amplifica, forse dovuta alla complessiva mediocrità del film.