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Sono innocente

Scritto da: D.D.

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U.S.A. 1938


Un ladruncolo cerca di cambiare la propria vita, grazie alla propria fidanzata e moglie in seguito, ma presto gli eventi a lui sfavorevoli gli faranno cambiare idea.

Film di Fritz Lang scritto da Gene Town e Graham Baker; il regista è qui impegnato nella sua seconda opera americana dopo Furia e regala al pubblico un buon film anche se non riesce a reggere il confronto con la sua superba filmografia precedente ed europea. La pellicola ha una struttura narrativa lineare e classica come del resto voleva la cinematografia americana del tempo. Alcuni dialoghi presenti nella pellicola, soprattutto quando i due sposi sono in macchina impegnati nella loro fuga finale, risultano ad effetto e datati, ma nonostante ciò la narrazione filmica e il modo di dirigerla è ineccepibile e assolutamente degna dei più grandi cineasti della storia del cinema come del resto è Lang.

Altra critica che si può portare a questo bel film è che non è esente da eccessi di retorica e di facili moralismi: a giustificare il regista si deve però considerare il momento storico in cui è stato prodotto e anche il luogo di produzione…. La fuga dei due novelli sposi è da manuale ed avvincente; il cineasta riesce alla perfezione a creare un’atmosfera di veritiera suspance. Anche in questo film pseudo gangster si riconosce la magistrale e inconfondibile mano di Lang, pessimista e sfiduciata nei confronti della società. Il finale purtroppo è troppo roboante, smaccatamente pregno di tragico romanticismo oltre che scontato, ma inevitabile; non riesce però a guastare quest’opera che merita di essere vista.

Adeguate e da manuale le recitazioni dei due attori protagonisti Sylvia Sidney nei panni della fidanzata/moglie Joan e un vigoroso Henry Fonda in quelli del marito Eddie. Non vanno scordate le ottime interpretazioni dei tanti caratteristi che accrescono il valore di Sono innocente.