Recensioni

The wrestler

Scritto da: D.D.

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Usa 2008

Un forte e famoso lottatore di wrestling degli anni ‘80, The Ram, cerca di rivivere i vecchi fasti, ma deve fare i conti con i dolori fisici e con quelli che la vita riserva.

Discreto film del regista Darren Aronofsky che non si concentra troppo sul mondo del wrestling; quando lo fa (in maniera documentaristica, e sono i momenti più fortunati del film) ce lo mostra in modo meno patinato, più realistico di quello che vediamo in tv; invece il film si concentra sulla dimensione umana e quotidiana del protagonista notandone la grandezza e professionalità come lottatore ma il suo essere disastroso come padre e come uomo.

Alcune sequenze purtroppo risultano sempliciotte e a effetto, invece l’intento del regista era quello di esplicitare la trama ed ergerlo a film impegnato, mentre il risultato è solamente quello di strappare un magro sorriso allo spettatore. Il finale, nonostante si possa intravedere “un’europeizzazione” di fondo (non scontato e a lieto fine) “resta un’americanata” per l’esaltazione del protagonista e dell’azione che compie: come tutti i film di una certa America si chiude con il “botto”. Nonostante tutti questi aspetti negativi il film si lascia vedere e scorre piacevolmente anche grazie alla discreta regia. In questo film facile e d’impatto sicuro e immediato è molto osannato il protagonista Mickey Rourke per l’interpretazione: effettivamente si dimostra bravo e certamente lo vediamo al meglio della sua mediocre carriera, ma c’è anche da dire che il personaggio è tagliato alla perfezione su di lui visto che ricorda la sua vita fatta di successo, eccessi e cadute repentine. Marisa Tomei, che affianca Mickey Rourke, è sicuramente superiore al tanto acclamato attore e ci regala un’interpretazione più che buona, nonostante il personaggio sia abbastanza banale e scontato oltre che per nulla originale.

Vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia, riconoscimento eccessivo se si pensa ai numerosi film di spessore e tendenti al capolavoro che il Festival lagunare ha premiato (e non) nel corso della sua lunga storia (non faccio nomi perché sarebbe un lungo e noioso elenco, però consiglio di guardare i premi assegnati, soprattutto ai suoi albori, e poi di vedere i film). Buona la colonna sonora con canzone finale scritta appositamente da Bruce Springsteen.