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Basta che funzioni

Scritto da: D.D.

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USA/Fra 2009

Boris, un sessantenne misantropo intellettuale che si autodefinisce genio e con un passato nella buona borghesia americana (è stato un importante professore universitario di fisica in odore di Nobel) che ora vive dando lezioni di scacchi, accoglie in casa in una ventenne provinciale scappata dal paesino natio e dalla famiglia.

Scritto e diretto da Woody Allen dove, come nelle sue ultime fatiche (un film all’anno…) non compare come attore, però torna con l’ambientazione newyorkese (dopo numerosi svolazzi europei) e con una sua tipica comicità che si può definire “ebrea”. Nonostante il protagonista non sia interpretato dal regista è il ritratto naturale di Allen; benché Larry David (Boris) sia adeguato, oltre che bravo, in questo ruolo alcune battute sarebbero state più efficaci se il protagonista fosse stato interpretato dal regista stesso. Allen, rispondendo al perché non avesse interpretato lui Boris, disse: “ ho preferito affidare la parte a Larry David perché è uno di quegli attori che riesci ad amare anche quando interpretano personaggi bruschi e amari. Io avrei portato nel film un elemento comico, che avrebbe stonato con la storia”.

Il regista torna alle sue vecchie commedie, non le prime a carattere demenziale, ma quelle che si possono etichettare come sofisticate e che hanno fatto la sua fortuna in Europa. Dipinge sempre una borghesia cinica, con dei problemi, soggiogata da una società che non la rappresenta, attraverso una regia puntuale e scattante e una buona direzione degli attori, come di consueto; nonostante il film si possa considerare riuscito e piacevole non lo si può definire dei migliori. Verso la fine la pellicola si movimenta arricchendola parecchio. Basta che funzioni presenta una discreta carica di humor, sarcasmo e “un’allegria malinconica” tipiche della poetica del cineasta.

Finale pessimista, ma con spiragli, e ottimista al tempo stesso, da considerarsi un gran passo in avanti per Allen che crede “che l’esistenza non abbia senso: non sappiamo perché siamo al mondo, e persino la nostra nascita è legata al caso”, così come i personaggi che adottano il motto di vita, il basta che funzioni (Whatever works) del titolo.