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L'uomo in più

Scritto da: D.D.

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Ita 2001

Buonissima opera prima del regista Sorrentino che ha anche curato la sceneggiatura e il soggetto. Narra le vite parallele di due omonimi (Antonio Pisapia): uno è un cantante napoletano e famoso mentre l'altro è un buon calciatore di Serie A (il capitano del Napoli). Le vite e le carriere dei due Pisapia sono all'apice quando, all'improvviso, scivolano verso il baratro. Il film narra le vicende di due perdenti, di due sconfitti dalla vita.

L'inizio del film è molto eloquente ed esplicativo: infatti inizia con una lotta tra una piovra e un sub. E' ambientato negli anni '80, e si possono trovare molti espliciti riferimenti al perido come il subbuteo, la "radio cubica" che si apre o trasmissioni televisive come Portobello o serial televisivi come Dallas.
Gran bel film, decisamente il migliore tra i suoi 3 film fatti fino ad ora; è sicuramente il più completo, lineare, nel quale non intacca e non "manda fuori tema" la narrazione. Critica due mondi patinati come quelli della musica e del calcio sfiorando il tema del calcio scommesse che sconvolse, purtroppo sono sulla carta, il mondo della Serie A agli inizi degli anni '80. Regia scolastica, ma buona e ben diretta oltre che "schematica", fatta di parallelismi un po' troppo facili. All'nterno del film si possono trovare spunti molto divertenti e ironici.
Grandiosi i due attori protagonisti Tony Servillo nei panni del cantante, Andrea Renzi in quelli del calciatore. Belle e puntuali le musiche e la colonna sonora di Catalano; le canzoni di Tony sono cantate da Servillo e scritte da Sorrentino. Buona la fotografia di Pasquale Mari. Il calciatore ricorda Agostino Di Bartolomei, storico capitano della "magica". Roma dello scudetto del '82, che non è riuscito a vivere come una persona comune la fine della carriera, lui abituato ad essere al centro della ribalta, ad essere "il Capitano".
Le didascalie iniziali riportano una frase di Leroi Jones/Amiri Baraka: "Che posso dire? E' meglio avere amato e perso, piuttosto che mettere linoleum nei vostri salotti" e di Pelù: "Il pareggio non esiste".