Recensioni

Il Regista di Matrimoni

Scritto da: D.D.

Questo utente ha pubblicato 302 articoli.

Ita 2006

Film di Bellocchio su un regista, impegnato e ossessionato dal rifacimento dei Promessi Sposi, che è costretto a fuggire al sud dove incontrerà una ragazza in procinto di sposarsi.

Film intriso di elementi psicanalitici, e proprio la psicanalisi può essere un' interpretazione, una chiave di lettura. In tutta la pellicola si trovano elementi simbolici: gli orologi sregolati nella villa del principe che poi vengono sistemati dal maggiordomo, i due cani neri Rottweiler (razza abbastanza aggressiva che di solito si usa da guardia) che troviamo a difesa della villa e i due cani meticci bianchi decisamente mansueti che stazionano davanti alla camera della principessa nel convento. Si può tranquillamente interpretare in chiave psicanalitica anche la scena iniziale, che forse è il perno dell'intero film: il matrimonio della figlia del regista (molto visionario e onirico) è l'inizio della caduta umana del regista (inciampa e cade nel velo della sposa)... Questa scena può ricordare la cinematografia di Fellini; altri elementi felliniani si trovano all'interno del film: la corsa nei sacchi nel centro del paesino, la processione, le musiche che ricordano e ricalcano il genio di Rota. Può ricordare 8 ½, infatti il protagonista è un regista che vive un dramma interiore a causa della sua indecisione, e in certi casi lo scimmiotta. Altra chiave di lettura sono sicuramente i Promessi Sposi manzoniani: all'interno del film si possono trovare tre matrimoni "che non s'hanno da fare".

Film caotico e non riuscito nel suo complesso (andrebbe visto più volte per una migliore analisi), ricco comunque di spunti molto interessanti, visionari, onirici, simbolici e lirici. Regia come al solito di ottima fattura che dimostra una volta di più la bravura di Bellocchio, anche se in questo casa non molto pulita. Da notare la finezza della fotografia e la bravura degli attori Sergio Castellitto e soprattutto Gianni Cavina.