Ita 1962

Meraviglioso film scritto e diretto da P. P. Pasolini.

Dopo il successo ottenuto con la sua opera prima Accattone, narra le vicende di Mamma Roma (interpretata dalla Magnani che toccherà con questo personaggio il punto più alto della sua carriera), una famosa prostituta che cerca di cambiar vita trasferendosi dalla periferia a Roma, aprendo un banco da fruttarola e riprendendo in casa così il figlio sedicenne. Mamma Roma è la donna che "si piega ma non si spezza", che dopo ogni caduta riesce sempre a risollevarsi e che vive con ideali piccolo-borghese per lei e per il figlio. I dialoghi sono scritti da Sergio Citti, amico del regista e "borgataro vero".

Il figlio Ettore è interpretato alla perfezione da Garofalo che risulta magistrale soprattutto nella mimica e nell'espressività facciale. Garofalo non aveva mai lavorato nel mondo del cinema, è stato "scoperto" dal regista mentre lavorava da cameriere. Da segnalare che la parte, fondamentale seppur breve per la storia, dell'ammalato "roscio" è stata assegnata dal regista a Lamberto Maggiorani, che dopo il successo di Ladri di biciclette è stato dimenticato dal mondo del cinema.

Gli amici di Ettore sembrano usciti, come del resto l'ambientazione stessa, da "Ragazzi di vita" (primo romanzo pasoliniano). Questo film è uno dei capolavori di Pasolini anche perchè la pellicola risulta molto delicata nonostante la durezza della storia e delle sequenze. Stilisticamente lodevoli i lunghi piano-sequenza nei quali Mamma Roma torna a casa dopo una nottata di lavoro. Molto bella e toccante la fotografia, anche se non riesce a raggiungere la perfezione totale che otterrà con "Il Vangelo secondo Matteo". Da manuale il fotogramma nel quale in campo si vede la cupola di S. Pietro che spunta dietro ai palazzoni di borgata: è l'immagine che, oltre a percorrere tutto il film, lo va anche a chiudere.

Film molto impegnato socialmente, di grande drammaticità, nel quale i toni sono sempre molto alti ma non risultano minimamente forzati, ma al contrario decisamente adeguati.