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La donna della domenica

Scritto da: D.D.

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Ita 1975

A Torino viene ucciso un architetto invischiato in loschi traffici; il commissario Santamaria indagherà tra la ricca società della città.

Regia di Luigi Comencini con la sceneggiatura di Age e Scarpelli, musiche di Ennio Morricone; la pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Fruttero e Lucentini. Il trio di protagonisti è di assoluto rispetto: Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset e Jean-Louis Trintignant. Da segnalare anche il gruppo altrettanto valido dei caratteristi: Franco Nebbia, Omero Antonutti, Lina Volenghi, Claudio Gora e Pino Caruso. Classico giallo dove l’assassino è svelato solo nel finale. Buona storia ben articolata che si regge su una solida sceneggiatura; bene anche la regia con la quale Comencini dirige senza farsi notare (in un giallo spesso è una scelta vincente perché è la storia che deve emergere).

Troviamo momenti ironici e divertenti così come lo sono alcuni personaggi tra i quali, su tutti, spicca la vedova con la fissa “delle puttane sotto casa”. Pellicola ben eseguita con il difetto di essere troppo insipida, ma comunque la si può considerare più che piacevole, da vedere e anche da seguire con una discreta suspense. Nota di demerito per la ricostruzione superficiale della ricca e volgare borghesia torinese. Nonostante il risultato finale premi il regista il film è da considerarsi non troppo degno del libro da cui è stato tratto anche perché molti momenti letterari sono stati omessi. Come sempre la protagonista, Bisset, risulta molto affascinante e seducente, doti che fanno risaltare ulteriormente la sua naturale bellezza. Mastroianni dimostra la sua bravura anche se non riesce ad entrare appieno nel personaggio; meglio invece Trintignant nel ruolo dell’omosessuale benestante spensierato e nullafacente. Ricevette un discreto successo al botteghino.