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La Grande Guerra

Scritto da: D.D.

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Ita 1959

Capolavoro assoluto del cinema mondiale. Ispirato, alla lontana, dal racconto Due Amici di Guy de Maupassant, racconta la vita di caserma e poi sul fronte di due soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale.

E' il più bel film sulla Grande Guerra "italiana", argomento quasi ignorato dai cineasti: denuncia l'inutilità della guerra e soprattutto la non adeguatezza delle truppe italiane per un confronto così impegnativo. La forza del nostro cinema, quello della commedia all'italiana, era, oltre alla comicità pura e semplice (basta vedere la scena di Sordi che si inventa una padella per le caldarroste), mai volgare, il cercare di ridere anche nei momenti di dramma più assoluti. Il romano Oreste (Sordi) e il milanese Giovanni (Gassman) sono due antieroi e l'emblema di un Italia che ancora non si conosce (sono passati solo cinquant'anni dall'unità) che però ha in comune l'arte di arrangiarsi per tirare a campare ma sempre con umanità (vedi i soldi regalati alla vedova di Bordin). Questa contrapposizione tra Nord e Sud, grazie anche ai due istrionici attori che giocano a rubarsi la scena per tutti i 129 minuti, non sfocia mai nella rissa dialettica o nei clichè che siamo abituati a sorbirci nelle televisione e nei film contemporanei con l'uso smodato del "macchiettismo". La forza del film sta nella coralità. Infatti, come molti capolavori dell'epoca, è un film fatto in equipe: regia (Monicelli), sceneggiatura (Age & Scarpelli, Vincenzoni, Monicelli), fotografia (Rotunno), scenografia (Garbuglia), costumi (Donati), musica (Rota), produttore (De Laurentis) e attori. I caratteristi, purtroppo inesistenti nella cinematografia nostrana contemporanea, sono memorabili e meravigliosi: il prolifero soldato Bordin (Lulli), il tenente umano Gallina (Valli), il "fidanzato" della Bertini (Murgia), il sottotenente esaltato Loquenzi (Valdemarin), il rigido tenete Battiferri (Lorenzon) e addirittura la diva Silvana Mangano che accetta la particina da prostituta...

Vincitore del Leone d'oro ex aequo con Il Generale Della Rovere di Rossellini.