Recensioni

Mosche da bar

Scritto da: D.D.

Questo utente ha pubblicato 302 articoli.

U.S.A. 1996

Opera prima del buonissimo attore e caratterista Steve Buscemi, dove oltre a recitare e dirigere cura anche la sceneggiatura.

E' la vita di un meccanico, Tommy (interpretato da Buscemi), che, licenziato da poco, passa le proprie giornate tra alcool e il bar Trees Lunge. La vita di Tommy, dopo la rottura con la fidanzata, è contornata da perdenti; non ha amici ma solo conoscenze occasionali da bar. Il protagonista è un "attiratore di casini", come del resto tutte le persone che gli gravitano attorno.

Bel film che racconta con molta umanità e senza ricorrere all'enfasi e alla retorica uno spaccato di vite vissute e reali, di quelle che si possono trovare in qualsiasi parte del mondo, partendo dal bar sotto casa. Racconta la vita di questi apatici perdenti con disinvolta ironia e senza grossi ricami, in maniera molto pulita e asciutta, come del resto risulta il film nella sua interezza nonostante una certa frammentarietà. Un grosso pregio di questo film è che il regista non esprime giudizi, si limita a narrare una storia con una regia lineare anche se a tratti un po' spenta e poco ispirata. Il film risulta, nel suo complesso, apprezzabile, riuscito e meritevole della visione; anche se vi sono momenti lenti, scialbi, con poca verve, troviamo molti spunti interessanti.

Alcune trovate e situazioni sono decisamente divertenti oltre che lodevoli, come la macchina che si spegne se non si tiene schiacciato l'acceleratore oppure la morte del simpatico gelataio "Zio Al" e, non ultima, la figura del vecchio e rincoglionito avventore del bar Bill. Geniali le apparizioni sporadiche del bambino sul triciclo che cerca disperatamente di acquistare il gelato senza mai riuscirvi. Gli attori sono bravi e sembrano recitare "in punta di piedi". Mentre Buscemi nel ruolo di Tommy, con la sua inconfondibile faccia ed espressioni da fumetto, è molto appropriato e credibile.

La colonna sonora accompagna degnamente il film.