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Il magnifico cornuto

Scritto da: D.D.

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Ita/Fra 1964

Il soggetto è tratto dalla commedia di Fernand Crommelynck del 1921 Le cocu magnifique.

Regia di Pietrangeli con la sceneggiatura di Stucchi, Fabbri, Scola e Maccari. Parla di un marito che dopo aver tradito la moglie incomincia ad essere ossessionato dall'eventuale tradimento della moglie.

Commediola brillante con qualche lieve sfumatura grottesca.

Pietrangeli ritrae una delle tante debolezze del genere umano: la gelosia. Bel ritratto sarcastico dell'ambiente alto-borghese, felice e piacevole satira dei costumi degli italiani negli anni '60 che si possono ritrovare anche nella società contemporanea, molto progressista sulla carta ma bigotta nella sostanza. Film piacevole nel suo complesso anche se risulta troppo macchinoso ed eccessivamente lungo.

La regia è come al solito apprezzabile, anche se a volte ripetitiva e ridondante. Molto bravo Tognazzi nel rendere il ruolo del marito frustrato dalla smodata e poco salutare ansia di diventare cornuto. Volontè, invece, stranamente distaccato dal film, interpreta un assessore in odore di tradimento. Film che dimostra, una volta ancora (come se ce ne fosse stato ulteriore bisogno), la bellezza solare e elegante della splendida Cardinale che, senza ombra di dubbio, è stata la più bell'attrice della nostra grande cinematografia. Alcune battute sono piuttosto sagaci e divertenti, come il triste pretino indossatore del cappello.

Esilarante il vecchio e bruttarello guardiano, amante delle belle donne, che sostituisce il giovane, aitante e per questo licenziato Buzzanca. Il finale è scontato ma inevitabile e "ci può stare".

Nonostante non sia una delle opere migliori di Pietrangeli è un film che si può vedere e che ha al suo interno buone sequenze e spunti.