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Risate di gioia

Scritto da: D.D.

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Ita 1960

Nella serata dell'ultimo dell'anno Gioia detta Tortorella, una comparsa di Cinecittà che si comporta da diva, e Umberto detto Infortunio, anche lui comparsa, si ritrovano a passare la notte con il truffatore Lello, divenendo complici involontari e non.
Diretto da Monicelli e tratto da due racconti di Moravia: Le risate di Gioia e Ladri in chiesa, con sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico, Age&Scarpelli e il regista stesso. I protagonisti sono Anna Magnani e Totò (già queste popò di referenze dovrebbero bastare per consigliare la visione).
Commedia malinconica e livemente amara nella quale le due comparse di Cinecittà non sono altro che due vinti da una società cinica. Le interpretazioni di Totò e della Magnani sono assolutamente splendide per delicatezza e gusto.
La Magnani, insolitamente bionda, che non sembra nemmeno lei, si fa riconoscere dalla sua inconfondibile risata sguaiata e caciarona. "Nannarella nostra" si atteggia da signora, ma nei momenti più difficili e drammatici la sua romanità di donna del popolo viene fuori utilizzando il consueto dialetto e alzando la tonalità della sua inimitabile voce.
Totò non fa il Totò, non è impegnato nelle consuete gags, non è il mattatore indiscusso del film e soprattutto non deve tenerlo in piedi da solo perchè la pellicola ha già un suo equilibrio fatto di completezza tecnica ed artistica. I due protagonisti nella sequenza, decisamente pregevole, della loro interpretazione canora ricordano i loro brillantissimi periodi di avanspettacolo (infatti prima di darsi quasi completamente alla carriera cinematografica hanno lavorato insieme nel teatro di rivista). Unico film nel quale questi due mostri sacri del cinema italiano recitano insieme. All'interno troviamo anche Carlo Pisacane, in arte Capannelle, uno dei più grandi caratteristi che la storia del cinema italiano ricorda, nel ruolo del nonno di Tortorella.
Bella commedia del regista toscano che dirige con bravura due magnifici e rari istrioni, oltre che il più che positivo Ben Gazzarra che interpreta il ladro. Pur non essendo un capolavoro è sicuramente un film che meriterebbe più risalto se non altro per le interpretazione del grande Totò e della "bellissima" Magnani.