Recensioni

Zazie nel metrò

Scritto da: D.D.

Questo utente ha pubblicato 302 articoli.

Fra/Ita 1960

Regia di Luis Malle, tratto dal bellissimo e divertente romanzo omonimo di Raymond Queneau. Narra della vacanza della bambina di provincia Zazie, molto più matura dei suoi 10 anni anagrafici, lasciata allo zio per due giorni in una caotica Parigi. Il sogno di Zazie è quello di prendere almeno una volta il metrò, che però sarà chiuso per sciopero.

Commedia grottesca, surreale e con venature oniriche. è un film spiazzante, indicato per gli amanti del surreale e del nonsense. Le immagini si susseguono frenetiche, come se fossero, e in alcuni casi lo sono, accelerate per dare l'idea della metropoli turistica, caotica, operosa, perennemente indaffarata ma anche inevitabilmente sconclusionata. Il montaggio molto scattante è adeguato e aiuta a rinforzare questa idea di Parigi. I personaggi che la piccola Zazie incontra durante questi due giorni di vacanza parigina sono per la maggior parte molto caratteristici e caricaturali oltre che grotteschi. Molte sequenze ricordano le comiche per la velocità d'esecuzione e per i tempi e i ritmi comici.

Philippe Noiret, impegnato nella sua seconda apparizione cinematografica, è decisamente bravo nel vestire i panni dello zio pasticcione che vive in una dimensione tutta sua. In questo discreto film surrealista francese alcune gag risultano divertenti, come le battute iniziali dello zio Noiret alla stazione o quando il tassista, dopo essere sceso dalla Torre Eiffel, cammina facendo girotondi come se stesse ancora scendendo dalla torre, o come il ciclista che porta come passeggero un manichino che indica la destra mentre lui svolta a sinistra.

La chiusura del film spetta inevitabilmente a Zazie che dichiara di essere invecchiata durante questi due giorni parigini.