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Ossessione

Scritto da: D.D.

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Ita 1942

Visconti prende spunto dal romanzo di James Cain per "sconvolgere" il cinema nazionale. La controversa storia d'amore nero e tra Gino e Giovanna permette di dare al regista la possibilità di girare, senza ombra di dubbio, il film storicamente più importante della centenaria cinematografia italiana. Questo film segna infatti la nascita del periodo più alto del nostro cinema, è un film cerniera (insieme a: I bambini ci guardano, Quattro passi tra le nuvole e Piccolo mondo antico).

Ossessione è il primo esempio di film provocatorio e dissacratorio, contro la falsa mitologia familiare, il perbenismo, la retorica della maschia virilità italica inculcati dal regime fascista, è il disconoscimento di quei valori e miti ma è anche la compiaciuta illustrazione della dannazione del sesso, dell'inferno della passione maledetta. Per quegl'anni i temi trattati sono senza dubbio molto forti: si può notare infatti la marcata carica erotica di Giovanna oppure l' omosessualità appena accennata e velata, ma chiara, dello Spagnolo. In questo film si misura l'importanza degli ambienti reali nella genesi di un atteggiamento nuovo da cui uscirà il neorealismo: quando la macchina da presa entra nella cucina della trattoria sembra quasi di sentire tutti gli odori. Si può sottolineare che Ossessione trova gran parte del suo contenuto innovatore nella ricchezza e nella precisione realista dei luoghi nei quali il film è girato: la locanda sulla diga del Po, il quartiere popolare del porto di Ancona, le strade e le piazze di Ferrara, i banchi di sabbia del fiume, tutti questi luoghi non sono soltanto scenografie o fotografie, ma partecipano intimamente all'azione e le danno il suo sapore particolare.

Malgrado la sua mancanza di perspicacia, la censura fascista questa volta non poteva sbagliarsi: il film fu proibito molto presto. Addirittura in una città fu tolto dopo un giorno e ci volle l'intervento di un sacerdote per riabilitare la sala...