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Baci Rubati

Scritto da: D.D.

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Fra 1968

Antoine, un giovane senza talenti particolari, dopo essere stato scartato dall'esercito e licenziato dall'impiego di portiere d'albergo, trova un posto da investigatore privato e nel frattempo corteggia con alterne fortune Cristine.

Questo non è certo uno dei migliori film dell'ottimo cineasta francese Francoise Truffaut, ma non è nemmeno da buttare via. Commedia brillante con qualche momento tendente al grottesco, senza troppe pretese ma intelligente e lodevole. Piacevole e divertente film con alcuni spunti geniali, come il percorso che compie l'espresso inviato da Antoine, oppure lo sconosciuto che si dichiara a Cristine. Il ritmo narrativo è adeguato e godibile, non è troppo lento nè troppo incalzante come in alcuni film di Truffaut non riusciti, tipo Non drammatizziamo... è solo una questione di corna.

Come nella gran maggioranza dei film dell'ex critico cinematografico francese si narrano avventure sentimentali complicate e tribolate, con il colpo di scena finale (questa volta a lieto fine). Terzo film dei cinque della saga del protagonista Antoine Doinel interpretato degnamente, come sempre del resto, da Jean-Pierre Leaud (da ricordare che il primo è anche l'opera prima del regista ed è quel capolavoro assoluto de I 400 colpi).

Il titolo è dato dalla bella e malinconica canzone di Charles Trenet che accompagna il film "Que reste-t-il des nos amours?".