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Uomini Contro

Scritto da: D.D.

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Ita 1970

Bel film sulla Prima Guerra Mondiale vista dalla trincea. E' il racconto del tentativo di conquista di un avamposto nemico.

E' uno dei pochi film che tratta l'argomento della Grande Guerra, tema stranamente e inspiegabilmente snobbato dalla cinematografia italiana. Sceneggiato dallo stesso regista Rosi con Guerra e La Capria è tratto dal libro di Emilio Lussu "Un anno sull'altipiano" del 1938. Il regista Rosi (continuo a ribadire la sua grandezza e la sua poca considerazione da parte del pubblico) è molto bravo (come, appunto, al solito) nel raccontare un fatto drammatico di cronaca senza scadere nel facile pietismo e buonismo. Non usa semplici trucchetti o mezzucci (tanto cari alla maggioranza dei registi "da cassetta") per commuovere, compiacere e accattivarsi il pubblico e i produttori. Le scene non sono mai fine a se stesse, ma sono utili ed essenziali per la narrazione. Alcune sequenze (vedi il campo lungo sul terreno di battaglia dove i soldati cercano lo sfondamento nell'accampamento nemico con i raggi del sole che cercano di respingerli) sono assolutamente dei capolavori che andrebbero studiate ed insegnate ai giovani futuri registi. Il cineasta riesce ancora una volta a dirigere con maestria gli attori. Su tutti Volonté e Cuny che, oltre a recitare con la consueta bravura, sono assolutamente azzeccati per interpretare, rispettivamente, il tenente idealista e il generale senza scrupoli.

Senza alcuna riserva il regista denuncia e condanna la guerra, ma in modo un po' troppo demagogico e con poca incisività. E' un film che purtroppo scade troppo nella trappola della moralità, troppo facile e scontato, pulito, asettico (qui l'aggettivo ha una connotazione negativa a differenza di altre opere del regista come Salvatore Giuliano), per dirla in una parola sola troppo "all'americana".

Titolo meraviglioso che racchiude interamente lo spirito e il corpo del film.