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I cinque sensi

Scritto da: D.D.

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Can. 1999

Le storie dei protagonisti si intrecciano attorno alla scomparsa di una bambina di tre anni. Film scritto e diretto da Jeremy Podeswa al suo secondo film dopo Eclipse del 1994.
I cinque protagonisti hanno ognuno rispettivamente un senso particolarmente sviluppato: l’olfatto, il tatto, la vista, l’udito e il gusto. I preamboli della pellicola risultano eccessivamente lunghi e il film ne risente impiegando troppo tempo nell’entrare nel vivo della storia. Questa commedia drammatica è cinematograficamente fatta dignitosamente, ma con il limite che sembra “partire” da un momento all’altro invece ci riesce sono nel finale. Infatti verso la fine le trame tessute dal regista convergeranno dando un senso alla pellicola e inevitabilmente migliorandola sensibilmente.
Tutta la pellicola è incentrata sui cinque sensi: i protagonisti vivono esperienze sensoriali che li porteranno, chi più chi meno, a vivere meglio la propria esistenza. In questo film delicato l’unico dei personaggi che non darà retta ai propri sensi ma farà affidamento unicamente alle proprie sensazioni e alla ragione non troverà la serenità ricercata e sperata. Bravi gli attori nel trasmettere l’incomunicabilità sociale contemporanea che, qui, viene sconfitta grazie alla forza dei sensi. Nella versione originale Roberto è italiano e non spagnolo come nell’edizione italiana; come tutti i luoghi comuni è un gran amatore, cuoco provetto, nonché buongustaio. Anche se non si può parlare certo di un capolavoro su I cinque sensi la critica si è divisa: chi lo apprezza e chi lo dileggia trovandolo banale e scontato. Pellicola dignitosa ma poco conosciuta che non ha avuto successo al botteghino.