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La veritàaaa

Scritto da: D.D.

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Ita 1982

Film scritto, interpretato e diretto da Zavattini, da molti considerato il padre del neorealismo. Antonio, interpretato da Zavattini stesso, scappa dal manicomio dove è internato per andare in giro a dire le proprie verità.
Zavattini è stato sicuramente uno scrittore e uno sceneggiatore cinematografico tra i più grandi del '900 (soprattutto come sceneggiatore). Da sceneggiatore ha collaborato con i più grandi registi del cinema italiano da De Sica a Visconti, solo per menzionarne due (Zavattini alla sceneggiatura e De Sica alla regia formano un connubio altissimo, uno dei più alti della cinematografia nazionale e mondiale). Non vi è una trama vera e propria, ma c'è un canovaccio che asseconda i monologhi, che qualcuno può interpretare come sproloqui, del profeta Antonio che tratta di temi sociali, culturali, quotidiani e d'attualità.
In questo lungo monologo il letterato di Luzzara enuncia le sue idee, le sue verità. Tra i tanti temi trattati Zazà spiega come uno dei problemi maggiori della società contemporanea è di non pensare. Film, o sarebbe meglio chiamarlo composizione, che denota la forte vena polemica dell'autore. Antonio, che si circonda di una serie di personaggi a dir poco improbabili, si chiede se si deve considerare un pessimista rompi coglioni o moralista. Film grottesco e decisamente surreale, sperimentale, underground per usare un termine molto di moda e molto inflazionato. Opera molto teatrale per le ambientazioni molto spartane e fatte in teatri di posa. Alcuni momenti risultano divertenti con spunti decisamente interessanti che riescono a far pensare lo spettatore.
Comunque l'esperimento zavattiniano (infatti è il primo film completo che dirige) si può considerare non riuscito da un punto di vista cinematografico.