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Un'ora sola ti vorrei

Scritto da: D.D.

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Ita 2002

In questo documentario la regista Alina Marazzi ricostruisce la vita sua madre, scomparsa quando aveva solo 7 anni. Il ricovero in clinica psichiatrica della donna coincide con una progressiva distruzione di questa giovane vita che sfocerà in una tanto scontata quanto brutale e orrenda fine. Il documentario è composto da riprese amatoriali che iniziano negli anni '20 quando il bisnonno della regista compra una primissima e ancestrale cinepresa. Alcuni filmati riprendono momenti gioiosi della famiglia e si vedono, tra le tante immagini, sia la madre che la figlia ritratte da bambine. La pellicola è composta anche da sequenze di foto, lettere, pagine di diari e cartelle cliniche. La regista racconta la vita tribolata della madre attraverso le pagine di diari che lei scrisse nel periodo del suo ricovero. Si vede la madre sprizzante di gioia e divertimento in età giovanile: la sua vita cambierà inesorabilmente con la nascita dei figli e la presa in carico di responsabilità facendola cadere in depressione. La regista riesce bene a far intuire allo spettatore il senso delle mille terapie, analisi, sedute psicanalitiche, consulti psichiatrici e del ricovero vissuto come una vera e propria prigionia dalla giovane madre. Decisamente azzeccati e toccanti i sottofondi delle immagini fatti dalla voce fuori campo della regista che legge i diari della madre, da musiche, canzoni e rumori. L'intento della regista era di far rivivere la sua nostalgia della sua infanzia felice e ci riesce ampiamente. Documentario psicanalitico oltre che intenso, forte, toccante, intimo e vissuto. Risultano significativi gli sguardi in primo piano in macchina. Ogni immagine, ogni frammento di pellicola ha un suo perchè e non è mai fine a se stessa. Opera buona, da vedere grazie anche ad un lavoro tecnicamente ben fatto. Il lavoro di montaggio, fatto di difficile assemblaggio di spezzoni d'epoca, è ottimo. Al dvd è allegato il libro dove la regista ripercorre la vita della madre e spiega come è nato questo buon documentario.