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Biancaneve e il cacciatore

Scritto da: Vanoli

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Questa volta ha vinto la curiosità sul pregiudizio! Sì, perchè ammetto che un rifacimento in chiave dark/gotico/horror di una storia arci-nota come quella di Biancaneve mi sembrava, da una parte inusuale, ma dall’altra pure una furba mossa di marketing, abbinando il fascino di una vicenda famosa e amata in tutto il mondo, l’azione, la suspence e, fatto non secondario, un cast davvero ben composto e amalgamato.

Così, bando alle ciance, sono andato al cinema e devo dire che mi sono goduto due ore buone di film, immergendomi in una favola che di classico ha mantenuto alcuni stereotipi, come la principessa, la regina cattiva (in questo caso, direi pure, cattivissima!!!), i nani e i castelli, e ha virato sul fantasy pieno di mistero e azione.

Una Charlize Theron a livelli di cattiveria sublimi, lei come sempre splendida, magnetica e molto espressiva, perfetta per la parte, a metà tra un essere angelico (di aspetto) e demoniaco; la Biancaneve del film è una vera star in ascesa, Kristen Stewart, in vacanza da un capitolo sui vampiri che le hanno dato giusta fama e assolutamente efficace, convincente, quasi commovente, nei panni dell’eroina buona. Protagonista maschile il semi esordiente Chris Hemsworth, impavido e combattivo, dal cuore d’oro.

Gli scenari sono davvero mozzafiato, da pelle d’oca, ricreare un mondo non è mai affare facile ma il regista Rupert Sanders giustamente ha pensato di avvalersi di un top team per quanto riguarda ambientazioni, scenografia ed effetti speciali, mettendo insieme davvero una squadra intera– anche se per questo deve in qualche modo ringraziare la produzione che ha agito in grande, con l’idea di confezionare un kolossal. E’ piaciuta la storia, più che altro, fedele più alla versione originale dei fratelli Grimm (poco è rimasto del candore disneyano, compresi gli irresistibili nani, bruttissimi ma audaci e coraggiosi, pronti a difendere la Principessa ad ogni costo, col desiderio di ritrovare la grandezza perduta, dopo la morte del Re).

 

E, per concludere, un plauso va pure al compositore principe della colonna sonora: James Newton Howard, che ha virato su musiche di ampio respiro, ricche di archi.

insomma, per rinfrescare le afose estati italiane, un film in un certo senso freddo e glaciale come questo ci sta benissimo. Freddo non a livello emotivo, ma per il clima plumbeo che si respira accompagnando Biancaneve nella sua avventura.

Da vedere!