Il telefilm “Friends”, che per anni è andato in onda in Italia su Raidue, è stato un successo planetario di metà anni 90, anni 2000. Raccontando le vicende di un gruppo di amici trentenni o giù di lì, ha dato il la a una serie di fiction comedy di successo più o meno limitato nel tempo, ma chiaramente ancorati a un modello vincente.
Tuttavia negli ultimi anni, almeno due di queste stanno emergendo, brillando di luce propria, e per gli amanti del genere sono ormai annoverati tra i cult.
La prima, “The Big Bang Theory”, si basa su dinamiche diverse, in quanto i protagonisti sono 4 ragazzi che facilmente potremmo indicare e incasellare come “nerd”, secchioni, anche se il termine pare alquanto riduttivi per i quattro stralunati protagonisti, ricercatori universitari e competenti al massimo nelle categorie della fisica quantistica o nella scienza. Ma allo stesso tempo inconsapevolmente spassosi nel relazionarsi col mondo esterno, specie se il contraltare è una splendida, quanto svampita, bionda dirimpettaia, classica “american girl”. Gag, malintesi e inevitabili risate conducono lo spettatore all’interno delle puntate, brevi, della durata di una ventina di minuti circa. Galeotto fu l’amico Dennis, a insistere affinchè guardassi qualche puntata della serie, anche perchè – a detta sua (e a quanto pare anche della mia ragazza… il che non so se sia un bene!) – assomiglio molto a uno di loro, vale a dire Leonard. Oddio, io ero decisamente più portato per le materie umanistiche e, concedetemi, più diretto e concreto con la bella di turno, ma ammetto che un po’ in lui mi ci rivedo, tra passione per fumetti e bontà d’animo innata.