Recensioni

“The Big Bang Theory” e “How I met your mother" (serie)

Scritto da: Vanoli

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Il telefilm “Friends”, che per anni è andato in onda in Italia su Raidue, è stato un successo planetario di metà anni 90, anni 2000. Raccontando le vicende di un gruppo di amici trentenni o giù di lì, ha dato il la a una serie di fiction comedy di successo più o meno limitato nel tempo, ma chiaramente ancorati a un modello vincente.

Tuttavia negli ultimi anni, almeno due di queste stanno emergendo, brillando di luce propria, e per gli amanti del genere sono ormai annoverati tra i cult.

La prima, “The Big Bang Theory”, si basa su dinamiche diverse, in quanto i protagonisti sono 4 ragazzi che facilmente potremmo indicare e incasellare come “nerd”, secchioni, anche se il termine pare alquanto riduttivi per i quattro stralunati protagonisti, ricercatori universitari e competenti al massimo nelle categorie della fisica quantistica o nella scienza. Ma allo stesso tempo inconsapevolmente spassosi nel relazionarsi col mondo esterno, specie se il contraltare è una splendida, quanto svampita, bionda dirimpettaia, classica “american girl”. Gag, malintesi e inevitabili risate conducono lo spettatore all’interno delle puntate, brevi, della durata di una ventina di minuti circa. Galeotto fu l’amico Dennis, a insistere affinchè guardassi qualche puntata della serie, anche perchè – a detta sua (e a quanto pare anche della mia ragazza… il che non so se sia un bene!) – assomiglio molto a uno di loro, vale a dire Leonard. Oddio, io ero decisamente più portato per le materie umanistiche e, concedetemi, più diretto e concreto con la bella di turno, ma ammetto che un po’ in lui mi ci rivedo, tra passione per fumetti e bontà d’animo innata.

gli stralunati protagonisti di Big Bang Theory
gli stralunati protagonisti di Big Bang Theory

 

Mio fratello Nico, invece, da anni è un accanito sostenitore di un’altra brillante serie, un po’ meno politically correct rispetto a Friends: alludo a “How I met your mother”, serie in cui vengono messe in luce le vicende di un gruppo di amici alquanto diversi tra loro. C’è il single incallito, play boy e inevitabile combina guai (un irresistibile Barney, interpretato da quel Neil Patrick Harris che negli Usa è un vero idolo, oltre che popolarissimo personaggio tv), la coppia perfetta ma non troppo (con Marshall e Lily, simpaticissima), una Robyn oggetto del desiderio di molti uomini e Ted, che risulta essere il vero protagonista, visto che è lui a narrare ai figli “come ha conosciuto la loro madre” (da qui il bizzarro titolo della serie).

Ted è un single ma non di quelli impenitenti, piuttosto è uno schivo, romantico (non molla facilmente la presa sulla rigida Robyn) e spesso e volentieri in balia di Barney.

Surreali o più realistiche, le avventure dei 5 amici somigliano un po’ a quelle dei famosi predecessori ma una sceneggiatura particolare (tra l’altro abbondano in rete le critiche di parte di alcuni fans, che lamentano una cattiva traduzione in italiano del telefilm) consente a i protagonisti di “How I met your mother” di staccarsi dal modello e diventare essi stessi degli esempi per le generazioni a seguire, o per lo meno delle fotografie che rimandano alla realtà di molti trentenni o trentacinquenni alla ricerca del proprio Io.

 

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