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Fahrenheit 451

Scritto da: D.D.

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G.B. 1966

In una società del futuro dove i libri, che vengono chiamati elementi anti-sociali, sono banditi un pompiere, che dovrebbe non spegnere gli incendi ma scovare e bruciare i libri, rinnega il proprio compito "sociale" e comincia a leggere libri.
I titoli di testa vengono elencati a voce senza nessuna didascalia: già da questo capiamo che si tratta di un film fantascientifico, ambientato in un futuro dove è vietata ogni forma di scrittura. Il protagonista, Montag, dopo la sua redenzione combatte una società di automi dove si abusa di pillole, soprattutto eccitanti, per combattere la monotona e scialba esistenza. La diversità tra Montag e la moglie Linda simboleggia la diatriba tra la televisione deficiente che rincretinisce la gente e i libri che aiutano a far pensare e sviluppare la società. Il film può essere considerato un incubo per la società: infatti vengono combattute sia la culture che le idee. Bello e moderno inno alla libertà, al libero pensiero contro ogni forma di dittatura. Il regista si scaglia in maniera molto critica condannando questa futura società.
Fahrenheit 451 è la scritta che indossano i pompieri ed è la temperatura alla quale i libri prendono fuoco. Questo film del regista francese Troffaut è tratto dal celebre romanzo di Ray Bradbury 'Gli anni della Fenice' e dato il carattere futurista e visionario si può definire una pellicola sperimentale per il cineasta, anche perchè è alle prese con la sua prima opera inglese. Il risultato del film non è del tutto soddisfacente a causa di un bozzettismo troppo marcato e per una narrazione un tantino macchinosa. Anche la regia è meno pulita e scorrevole del solito e il film risulta più apprezzabile per i contenuti che per la resa filmica anche se la fotografia è discreta soprattutto per l'uso massiccio del colore rosso della caserma dei pompieri e del fuoco. Julie Christie interpreta con bravura il doppio ruolo di Linda, la moglie, e quello di Clarisse la ribelle lettrice che porterà Montag sulla cattiva (o retta a seconda dei punti di vista) strada. Il finale nel villaggio degli uomini-libro è suggestivo, poetico oltre che il momento più famoso e fortunato del film.
Parlando appunto degli uomini-libro il regista Gianni Amelio dice: "il tema della memoria e della sua necessità [...] si lega in questo caso a un atto d'amore, a un'utopia che vinca sulla barbarie".

 

Commenti   

 
elicoleo
0 # Da fogo!elicoleo 2008-10-19 15:21
Libro da fogo.
Film da fogo.
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